venerdì, Maggio 9, 2025

“La pista dentro al mercato di Ladispoli per sfregio”

La polemica sulla nuova pista ciclabile di Ladispoli si fa sempre più forte, evidenziando forti malumori tra automobilisti, residenti e diverse associazioni cittadine. Nonostante il valore positivo attribuito alle ciclabili come strumento di mobilità sostenibile, molte criticità emergono riguardo alla progettazione e all’impatto sul territorio. Le principali preoccupazioni riguardano:

  • Disagi al traffico e alla viabilità: La chiusura temporanea delle strade per lavori ha causato congestioni, creando disagi quotidiani ai cittadini. La presenza di cantieri anche al mercato ortofrutticolo di via Ancona e nei giardini in direzione sud ha alimentato le proteste.
  • Perdita di posti auto: La decisione di sacrificare parcheggi in vie come Rapallo, Oneglia e Taranto per collegare via Venezia alla stazione ferroviaria ha suscitato insoddisfazione tra chi si trova a dover rinunciare a spazi di sosta strategici.
  • Perplessità sulla progettazione e trasparenza: Il consigliere comunale del Pd, Crescenzo Paliotta, critica l’assenza di un dibattito pubblico e di discussioni in commissione o in consiglio comunale riguardo alla scelta del percorso, sottolineando che sono stati commessi errori, come il passaggio della pista sugli spazi dei produttori agricoli del mercato giornaliero.
  • Critiche dell’associazione Ladispoli Sostenibile: Questa evidenzia come la mancanza di una visione condivisa di mobilità abbia portato a interventi disorganici, con cantieri che si aprono e chiudono frequentemente e tracciati modificati secondo convenienze di alcune categorie, trascurando le esigenze di scuole, mercati e residenti.
    • In sintesi, mentre l’obiettivo di promuovere una mobilità più sostenibile è condiviso, la realizzazione attuale della ciclabile a Ladispoli appare criticata per mancanza di pianificazione partecipata, impatti negativi sulla viabilità e sui servizi cittadini, e per decisioni che penalizzano alcune categorie di utenti. Resta da vedere se l’amministrazione saprà ascoltare le diverse voci e migliorare il percorso, rendendolo più condiviso e meno invasivo per la città.

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