Mentre gli Usa insistono per un cessate il fuoco immediato e Zelensky ha sfidato Putin a incontrarsi di persona in Turchia giovedì 15 maggio, la Russia non accenna a diminuire gli attacchi contro l’Ucraina e definisce il linguaggio degli ultimatum inaccettabile per Mosca”. “Non ci può parlare in questo modo alla Russia, non conviene”, ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, commentando la richiesta di Kiev per un ultimatum completo e duraturo di 30 giorni prima di dare inizio ai negoziati diretti sulla fine del conflitto. Ribadendo la posizione di Mosca, che ha respinto il cessate il fuoco duraturo prima dell’avvio di trattative, Peskov sotiene ancora una volta che ” per trovare un modo per arrivare a una tregua sono necessari negoziati diretti fra Russia e Ucraina”. “Un approccio semplicistico a questo fine è inappropriato”, ha aggiunto il portavoce. E secondo quanto anticipa il sito di notizie Usa Axios, citando una fonte ucraina, Zelensky sarà in Turchia per il possibile incontro con la Russia anche se Mosca risponderà negativamente alla richiesta di Kiev di aderire prima a un cessate il fuoco. Ieri il presidente ucraino ha scritto della sua disponibilità a incontrare Vladimir Putin in persona a Istanbul giovedì, precisando la sua richiesta per un cessate il fuoco “completo e senza condizioni” da oggi, giornata che si è aperta invece con più di cento droni russi che hanno attaccato obiettivi a Kiev. “Dalle 23 dell’11 maggio il nemico ha attaccato con 108 droni Shahed e altri tipi di droni”, rende noto via Telegram l’Aeronautica militare ucraina, confermando che almeno “55 droni stati abbattuti”. Putin, nella notte tra 10 e 11 maggio, ha proposto la ripresa dei colloqui diretti a Istanbul, in Turchia. All’apertura del presidente russo ha fatto seguito l’intervento di Trump. “Kiev dovrebbe accettare”, ha affermato il presidente americano. Detto, fatto: “Aspetto Putin in Turchia”, il messaggio del presidente ucraino Zelensky, che costringe di fatto il Cremlino a uscire allo scoperto. Kiev denuncia che la Russia “sta completamente ignorando l’offerta per una tregua completa e duratura di 30 giorni a partire da oggi” avanzata dall’Ucraina e dai Paesi che le sono alleati e “continua ad attaccare postazioni ucraine lungo tutta la linea del fronte”, ha scritto il ministro degli Esteri ucraino, Andriy Sybiga dopo una riunione online con le sue controparti alleati. Questa mattina un raid di droni russi contro l’infrastruttura ferroviaria ucraina nella regione di Donetsk ha ferito un macchinista di un treno merci civile. “Le proposte di tregua vengono ignorate, gli attacchi ostili alle infrastrutture ferroviarie continuano”, ha riferito la società ferroviaria ucraina Ukrzaliznytsia in un post su Telegram. “Dalle 23 dell’11 maggio il nemico ha attaccato con 108 droni Shahed e altri tipi di droni”, rende noto via Telegram l’Aeronautica militare ucraina, confermando che almeno “55 droni stati abbattuti”. L’Unione Europea potrebbe adottare nuove sanzioni contro la Russia per la guerra in Ucraina dopodomani. È quanto si apprende a Bruxelles, dopo la riunione di stamani del Coreper. E’ stato aumentato il numero delle navi appartenenti alla ‘flotta ombra’ che Mosca usa per aggirare il price cap sul petrolio, numero che sfiora le duecento unità. La maggior parte delle delegazioni concorda con le misure presentate; alcuni Paesi hanno chiesto un po’ di tempo per approfondimenti. La Russia “deve rispondere chiaramente” sulla proposta di cessare il fuoco per 30 giorni in Ucraina, perché “un cessate il fuoco è necessario perché possano avere luogo colloqui di pace”, dice la portavoce per gli Affari Esteri dell’Ue Anitta Hipper, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. Per la portavoce, occorre “continuare a fare pressione sulla Russia: Vladimir Putin fa giochetti, non ci si può fidare di lui”. La portavoce capo Paula Pinho osserva che Volodymyr Zelensky “ha fatto ancora una volta un passo” verso l’apertura di negoziati di pace, passo che non ha ricevuto una risposta “corrispondente” da parte del Cremlino.