mercoledì, Maggio 14, 2025

Un patrimonio archeologico sepolto dall’abusivismo

La scoperta archeologica, avvenuta circa vent’anni fa sotto la guida di Francesco Di Mario, rappresenta un importante passo avanti nella conoscenza della storia antica della regione. Gli scavi hanno portato alla luce un complesso articolato di strutture, tra cui un labirinto di stanze, corridoi, condotte di scarico, verande, forni, cisterne, quattro templi e due altari, simili a quelli rinvenuti nell’antica Lavinium a Pratica di Mare. Questi reperti consentono di ricostruire un quadro dettagliato delle attività e delle funzioni di questo sito, che si presenta come un importante porto, un centro fortificato di epoca romana e un’area sacra di epoca anteriore. La scoperta ha suscitato l’interesse internazionale grazie al suo elevato valore storico e archeologico, contribuendo alla conoscenza delle civiltà che hanno abitato questa regione. Tuttavia, nonostante l’importanza dei ritrovamenti, il patrimonio archeologico rutulo si trova oggi a dover affrontare gravi minacce. Oltre alla naturale sommersione del sito sotto la terra, si aggiunge il problema dell’abusivismo edilizio e della mancanza di adeguate misure di tutela, che rischiano di compromettere per sempre questi preziosi tesori della nostra storia. È quindi fondamentale intervenire per preservare e valorizzare questo patrimonio unico, affinché possa continuare a raccontare il passato alle future generazioni.

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