La situazioneevidenzia una problematica comune in molte aree di confine tra comuni, dove la suddivisione delle competenze può generare disservizi, confusione e rischi per la sicurezza dei cittadini. In particolare, nel caso di Via di Tragliata, si nota un evidente squilibrio tra i due lati della strada, con uno in condizioni di abbandono e degrado, e l’altro più curato, creando un pericolo concreto per gli automobilisti e i residenti. La suddivisione tra il Comune di Roma e quello di Fiumicino dovrebbe essere chiaramente definita e rispettata. La presenza di un lato in condizioni di abbandono e l’altro in manutenzione può essere risolta solo con un accordo preciso e condiviso tra le amministrazioni, per garantire uniformità e sicurezza. È positivo che alcuni cittadini e volontari si impegnino per mantenere le strade più sicure, anche se si tratta di interventi non ufficiali e potenzialmente rischiosi. Tuttavia, questa soluzione temporanea non può sostituire un intervento strutturale e programmato da parte delle autorità competenti. La proposta di avere un solo responsabile per la manutenzione di queste strade è molto sensata. Un coordinamento unico permetterebbe di evitare rallentamenti, dimenticanze e di garantire un livello di sicurezza uniforme lungo tutta la via. Le manifestazioni di protesta, le raccolte di firme e le segnalazioni sono strumenti importanti per sensibilizzare le amministrazioni e spingerle ad agire. È fondamentale che i cittadini continuino a esercitare questa pressione, magari coinvolgendo anche le istituzioni superiori o le autorità di controllo. Rinnovo di accordi tra i comuni per la gestione condivisa o esclusiva delle strade di confine. Creazione di un piano di manutenzione coordinato e regolare. Installazione di segnaletica chiara che indichi le competenze e le responsabilità. Coinvolgimento di enti sovracomunali come la Regione o l’Anas, se necessario, per interventi più strutturali. La complessità amministrativa può rallentare gli interventi, ma è importante che le procedure siano snellite e che si favorisca la collaborazione tra enti, anche attraverso strumenti come le convenzioni o i patti di collaborazione.






