Il Dott. Giuseppe Teodoro, Vicepresidente di Ecoland – www.ecolanditaly.it, consulente degli enti territoriali per le politiche di gestione delle infrastrutture di comunicazione elettronica e di contenimento dell’inquinamento elettromagnetico, replica all’Assessore Monica Lucarelli: “Apprendiamo con interesse la disponibilità manifestata dal Campidoglio, per bocca dell’Assessore Monica Lucarelli, di avviare due tavoli tecnici permanenti per “definire un vero e proprio piano di localizzazione delle antenne su scala urbana ”, con l’obiettivo di ridurre l’impatto urbanistico, paesaggistico e sociale della diffusione incontrollata di impianti di telefonia mobile nel territorio della città. E’ quanto emerge da un articolo de “La Voce” https://www.quotidianolavoce.it/, in cui l’Assessore alle attività produttive di Roma Capitale dichiara di voler affrontare con metodo più strutturato e non improvvisato il deprecabile fenomeno di “antenna selvaggia”, che ha portato i cittadini di molti quartieri sul piede di guerra. Tuttavia, vanno chiariti alcuni aspetti delle dichiarazioni della Lucarelli, soprattutto quando parla di “mascherature” delle antenne, dalla cui efficiente applicazione dipenderebbe – a detta dell’Assessore – il grado di “accettabilità sociale” del sistema di telecomunicazioni. E’ un tema, quello delle schermature per ridurre l’impatto paesaggistico, che non ci appassiona e che non condividiamo, se non per sostenere che esso rappresenta un ulteriore elemento di garanzia circa il minor impatto sulla salute e l’ambiente delle infrastrutture di telefonia mobile. Per cui, non vorremmo che la pur condivisibile volontà di adottare un Piano regolatore delle antenne dovesse tradursi, sminuendone la portata, in un mero Piano di mascheratura delle antenne, volto ad aggirare le esigenze di compatibilità paesaggistica manifestate dalla Sovrintendenza. Sarebbe una colossale presa in giro per la cittadinanza ed una imperdonabile mancanza di rispetto per il patrimonio paesaggistico e archeologico della Capitale. Offrire con chiarezza una interpretazione inequivocabile in questo senso è doveroso e non spiega, in ogni caso, i motivi per cui la maggioranza capitolina nel dicembre scorso ha approvato una delibera (169/2024) che, modificando le Norme Tecniche di Attuazione del PRG, è intervenuta a cancellare l’art. 105 delle NTA, cioè proprio la norma che consentiva la localizzazione degli impianti attraverso il “Piano territoriale”, da redigersi con apposito Regolamento. Al riguardo, appare un incomprensibile ossimoro l’intenzione di regolamentare il far west elettromagnetico nella Capitale, sottraendo proprio gli strumenti idonei a combattere tale fenomeno! Per questo riteniamo di importanza fondamentale che l’Amministrazione, nel comporre i tavoli tecnici di lavoro, tenga conto di questi elementi e, a tal fine, auspichiamo che siano chiamate a partecipare anche le rappresentanze dei comitati cittadini contro l’elettrosmog e non, come da alcuni paventato, esclusivamente gli operatori delle telecomunicazioni!”