giovedì, Maggio 22, 2025

Negli appunti di Sempio: “Fatto cose brutte, inimmaginabili”. Le incongruenze

Altre novità sul caso Garlasco che riguardano ancora Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara Poggi: dopo l’impronta 33 sottoposta a nuovi accertamenti, il dna trovato sotto le unghie della ragazza uccisa 18 anni fa. Questa volta si tratta di appunti in cui avrebbe scritto di aver “fatto cose brutte”, da “non immaginare” e in cui ci sarebbero riferimenti, è l’interpretazione di inquirenti e investigatori, al delitto di Chiara Poggi. È quanto è stato trovato lo scorso febbraio dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano, nella spazzatura di Andrea Sempio, indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l’omicidio della 26enne, uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Dei bigliettini trovati accartocciati nell’immondizia di Sempio ne hanno parlato oggi alcuni quotidiani, e sarebbero alcuni degli indizi che, per l’accusa, dimostrerebbero la sua responsabilità. Sono invece ancora in corso le analisi sugli altri fogli manoscritti sequestrati la scorsa settimana nella sua abitazione. E si ipotizza possano servire anche all’esperto del Racis che verrà incaricato di tracciare un profilo del 37enne, che 18 anni fa era uno dei ragazzi che frequentavano casa Poggi, in quanto amico del fratello minore di Chiara. Agli atti dell’inchiesta c’è anche l’analisi tecnica sulle celle telefoniche dell’intera famiglia di Andrea Sempio. Il cellulare del padre dell’indagato non fornisce indicazioni utili riferibili al 13 agosto 2007 e dunque l’unico elemento a disposizione sono le sue dichiarazioni, che coincidono con quelle del figlio all’epoca diciannovenne. Per quanto riguarda la madre, Daniela Ferrari, ci sono invece diversi riscontri nelle sue utenze. La donna ha detto agli inquirenti: “Io verso le 8.15 sono uscita per andare a fare delle commissioni, sono andata in un paese vicino per far fare il telecomando del cancello, ho fatto la spesa in un supermercato di Gambolò e sono tornata a casa verso le 10. Mi sono mossa con l’unica macchina che avevamo all’epoca in famiglia”. Al ritorno è il figlio Andrea a prendere l’auto per recarsi a una libreria di Vigevano, che però trova chiusa. I dati sui tabulati telefonici, agli atti dell’indagine, si concentrano tra la sera prima del delitto e la mattina in cui è avvenuto. Alle 8.47 la madre di Sempio manda due sms a un suo contatto, probabilmente l’ex vigile del fuoco sentito di recente nella nuova inchiesta. Il suo cellulare, il 13 agosto 2007, aggancia la cella di Garlasco, che copre la sua abitazione e gran parte del Comune della Lomellina. Alle 9.09 risulta l’invio di un sms dalla cella di Gambolò, zona via Molino, mentre chi riceve (sempre lo stesso conoscente contattato in mattinata) è a Vigevano in zona Aguzzafame. In base al riscontro delle celle i due non si sarebbero incontrati. Il cellulare della madre di Sempio non fornisce altre indicazioni su quel giorno, probabilmente perché una volta ritornata a casa avrebbe utilizzato il telefono fisso. Il cellulare di Sempio ha contatti telefonici con due amici, con chiamate ed sms tra le 9.58 e le 12.18, e le celle agganciate da entrambi gli interlocutori dimostrano la presenza di entrambi a Garlasco. Gli spostamenti da Garlasco a Vigevano e viceversa risultano compatibili con i dati telefonici acquisiti. La distanza tra casa Sempio e il parcheggio vicino alla libreria è di 16 chilometri, percorribili in circa 16 minuti. La chiamata delle 9.58, da Andrea Sempio a Mattia Capra, è avvenuta dalla cella di Garlasco. Ipotizzando che Sempio sia partito a quell’ora, il tempo disponibile fino al momento in cui ha fatto lo scontrino al parcheggio è di 20 minuti, un tempo compatibile con l’orario dello scontrino che indica come ora di arrivo le 10:18. Alle 11.10 Sempio riceve una chiamata mentre si trova nella cella di Garlasco: si può supporre che fosse già tornato a casa dopo avere trovato la libreria chiusa. Proseguono ulteriori indagini sulle tracce rinvenute vicino al corpo di Chiara. “L’impronta 33 evidenziata mediante l’impiego della ninidrina, è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche”. Così in una nota il procuratore della Repubblica di Pavia Fabio Napoleone, dà ufficialità a quanto emerso nella giornata di ieri e anticipato da alcuni quotidiani, in merito all’impronta repertata sulle scale che conducono al seminterrato della villetta di Garlasco, dove è stato ritrovato il cadavere di Chiara Poggi. La traccia, precisa il procuratore, è stata analizzata “alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software”.

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