Secco no della Provincia di Viterbo, rappresentata dal presidente Alessandro Romoli, riguardo alla possibilità di individuare un sito nel territorio della Tuscia per ospitare il deposito nazionale di scorie nucleari. Romoli e i sindaci dei Comuni interessati si oppongono fermamente a questa ipotesi, evidenziando che le caratteristiche ambientali, geologiche e territoriali della Tuscia sono incompatibili con un progetto di questa natura. L’articolo evidenzia come, dopo una riunione con i sindaci e l’avvio di un tavolo tecnico composto da geologi, agronomi e altri esperti, siano state avviate analisi approfondite per valutare l’idoneità dei siti indicati dalla Sogin tramite la Carta Nazionale Aree Idonee (Cnai). L’obiettivo è raccogliere dati concreti e scientifici che possano rafforzare le osservazioni contrarie al deposito nel territorio della Tuscia, sottolineando l’impegno della Provincia nel difendere il proprio territorio con rigore e responsabilità. Inoltre, Romoli ha annunciato di aver chiesto un incontro con il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, per discutere della questione e ha sottolineato che, fino a quando non ci saranno decisioni ufficiali a livello nazionale, la Tuscia continuerà a opporsi e a promuovere iniziative di sensibilizzazione contro il progetto di deposito di scorie nucleari. In sintesi, l’articolo mette in evidenza la forte opposizione locale, il lavoro tecnico-scientifico in corso e la volontà di difendere il territorio della Tuscia da un progetto ritenuto inadeguato e dannoso.