Il braccio di ferro, durissimo e senza precedenti, tra Donald Trump e l’Università di Harvard si congela per una manciata di giorni: stop al giro di vite voluto dal presidente americano e ai tentativi dell’amministrazione di revocare lo status legale degli studenti internazionali del più antico e prestigioso ateneo degli stati uniti. Il divieto di iscrizione degli stranieri a Harvard è stato bloccato da un giudice federale di Boston fino al 29 maggio, quando si terrà una nuova udienza. Si salvano così, in extremis, le cerimonie di laurea di fine anno, in programma la prossima settimana. Nella lettera, Noem ha detto che si vuole dare “un avvertimento a tutte le università e istituzioni accademiche”, accusando Harvard di “alimentare violenza, antisemitismo in coordinamento con il partito comunista cinese”. Ha posto anche condizioni ed un ultimatum, dicendo che Harvard potrà riottenere il suo diritto di avere studenti stranieri se entro 72 ore consegnerà tutti gli audio e i video che dimostrerebbero azioni pericolose, minacciose o illegali da parte di studenti stranieri negli ultimi cinque anni. Harvard fa causa all’amministrazione Trump per il blocco delle iscrizioni degli studenti stranieri. Nell’azione legale l’ateneo spiega che la decisione dell’amministrazione viola il primo emendamento. “Condanniamo” la decisione “illegale e ingiustificata” dell’amministrazione, afferma il presidente di Harvard, Alan Garber, in una nota. L’azione dell’amministrazione “mette a repentaglio il futuro di migliaia di studenti e studiosi di Harvard e serve da monito per innumerevoli altri college in tutto il paese”, ha aggiunto Garber. Il portavoce di Harvard, Jason Newton, aveva definito “illegale” la mossa dell’amministrazione: “noi siamo impegnati a mantenere la capacità di Harvard di ospitare studenti e accademici internazionali che noi accogliamo da oltre 140 Paesi e che arricchiscono l’università, e la nazione, in modo immensurabile”. La prestigiosa università americana già il mese scorso ha fatto causa all’amministrazione per ottenere i due miliardi di finanziamenti federali congelati per aver rifiutato i cambiamenti ai programmi, alle politiche di ammissione degli studenti e alle norme di assunzione degli insegnanti, richiesti dalla task force per combattere l’antisemitismo, creata da Trump per punire le università accusate di essere permissive con le proteste per Gaza. La nuova misura punitiva costituisce una grande escalation dello scontro, che potrà avere enormi effetti finanziari per Harvard. Stando ai dati sulle iscrizioni universitarie, quest’anno sono stati circa 6.800 gli studenti stranieri che hanno frequentato Harvard, pari a circa il 27% del corpo studentesco. Nel 2010 rappresentavano circa il 19,7%. La retta annuale è pari a 59.320 dollari e può arrivare fino a quasi 87.000 dollari con vitto e alloggio.
Harvard, giudice blocca il giro di vite sugli stranieri del presidente Trump
