lunedì, Giugno 2, 2025

La banda delle buche: gli imbrogli negli appalti per i lavori di rifacimento delle strade

La corruzione dietro le buche sulle strade della capitale. Quella scoperta dalla Guardia di Finanza del comando provinciale di Roma che ha eseguito le misure cautelari richieste dalla Procura nei confronti di cinque persone accusate di una serie di reati: associazione per delinquere, corruzione, turbata libertà degli incanti, frode nelle pubbliche forniture, trasferimento fraudolento di valori e bancarotta fraudolenta. È stato vietato loro di intestarsi contratti con la pubblica amministrazione dopo che le indagini hanno ricostruito il sistema messo a punto per l’aggiudicazione sleale degli appalti per i lavori di manutenzione stradale. Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma ha infatti scoperto una serie di società intestate a prestanome ma riconducibili a un unico gruppo imprenditoriale. Con queste si moltiplicavano le possibilità di aggiudicazione delle gare. E l’esito – secondo le indagini – era aiutato da accordi o promesse corruttive. Un sistema che avrebbe permesso allo stesso gruppo imprenditoriale di mettere le mani sulle strade di grande viabilità per le quali Roma Capitale e Astral S.p.a. (Azienda Strade Lazio) bandivano le gare. Nell’inchiesta sono finiti 75 appalti per un valore complessivo di 92 milioni di euro, di cui 72,2 pagati da Roma Capitale per 42 appalti banditi per le proprie strade. Sono quattro i funzionari dell’ufficio collauto del Campidoglio indagati dalla Procura. Tecnici che avrebbero dovuto vigilare sui lavori ma che non si sarebbero accorti di quanto fosse scadente quell’asfalto. Quello che è emerso nelle indagini infatti non è solo il sistema corrotto di aggiudicazione. Ci sono anche le frodi nelle modalità di esecuzione dei lavori. Per abbattere i costi e intascare altri soldi, le ditte aggiudicatarie risparmiavano sull’asfalto stendendo strati più sottili del necessario e usando materiali scadenti, in violzione dei capitolati di gara. Mazzette da 10mila euro e altri “benefit” come orologi, cene, viaggi, noleggi d’auto. Così sarebbero stati ripagati i responsabili dei controlli per chiudere gli occhi davanti agli illeciti.

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