venerdì, Maggio 30, 2025

Il Consiglio d’Europa: “Razzismo nelle polizie italiane”. Meloni: “Vergognoso”

Invitato al Quirinale dal presidente della Repubblica Mattarella, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, per riconfermare la stima e la fiducia dello Stato nelle Forze dell’ordine, “la cui azione si ispira allo spirito democratico e ai valori della Costituzione”, come si legge in un comunicato della Presidenza della Repubblica a seguito del Rapporto del Consiglio d’Europa che solleva dubbi su ipotesi di razzismo nell’operato delle forze dell’ordine italiane. Il Consiglio d’Europa, nell’ultimo rapporto annuale della sua Commissione contro Intolleranza e Razzismo, presentato oggi a Bruxelles, ha raccomandato all’Italia uno studio sulla profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine. Il documento rileva tuttavia la presenza del fenomeno della profilazione razziale da parte delle forze dell’ordine in diversi Paesi europei – e dunque non solo in Italia. Come ha riferito il presidente della Commissione del Consiglio d’Europa Bertil Cottier, la raccomandazione indirizzata all’Italia e al governo di Roma è stata quella di condurre uno studio indipendente sulla profilazione razziale per valutare la situazione reale. Il fenomeno sarebbe in aumento in molti Paesi europei, si legge nel rapporto, in particolare in Francia e in Italia. “Agenti di polizia fermano le persone basandosi sul colore della loro pelle, o sulla loro presunta identità o religione violando così i valori europei” ha aggiunto Tena Simonovic Einwalter, vicepresidente della Commissione intolleranza e razzismo. Sempre secondo Einwalter, si sarebbero osservati miglioramenti ad esempio nelle forze di polizia britanniche grazie all’adozione di misure come una più accurata raccolta dati e l’utilizzo di bodycam da parte degli agenti di polizia. La Commissione ritiene che “i governi e i vertici delle forze dell’ordine debbano intraprendere azioni risolute, volte a prevenire e contrastare efficacemente il profiling razziale, incluso il riconoscerlo come una forma specifica di discriminazione razziale e come potenzialmente indicativo di razzismo istituzionale all’interno delle forze dell’ordine”. Non si sono fatte attendere le reazioni del governo italiano: la premier Giorgia Meloni ha dichiarato sui social: “Le parole pronunciate dalla Commissione contro il razzismo e l’intolleranza del Consiglio d’Europa, che accusano le forze di Polizia italiane di razzismo, sono semplicemente vergognose”. “Tutti conoscono i numerosi episodi in cui agenti delle forze dell’ordine vengono aggrediti, spesso da immigrati irregolari, mentre svolgono il proprio dovere con coraggio, dedizione e rispetto della legge. Purtroppo – aggiunge la presidente del Consiglio – non è la prima volta che alcuni organismi del Consiglio d’Europa, finanziato anche con i soldi dei cittadini italiani, si abbandonano a giudizi infondati, frutto di un approccio ideologico e di pregiudizi evidenti. L’Italia fu, nel 1949, tra i dieci Stati fondatori del Consiglio d’Europa, nato nel Dopoguerra per difendere la democrazia, i diritti umani e lo Stato di diritto”. La premier ha concluso ricordando che “continueremo a difendere chi, ogni giorno, garantisce la sicurezza dei cittadini italiani. Con orgoglio”. Dello stesso tenore il commento del vicepremier Antonio Tajani, che ha respinto al mittente le accuse. “Sono talmente astruse le osservazioni nei confronti della nostra polizia che se non fossero offensive sarebbero ridicole” ha commentato il ministro degli Esteri, che sul rapporto ha aggiunto: “è stato scritto da qualcuno che non conosce la realtà, perché la polizia italiana e le forze dell’ordine italiane sono le più le più rispettose delle minoranze”. Secondo Tajani, affermazioni come quelle provenienti dal rapporto rischierebbero di fomentare l’astio nei confronti delle forze dell’ordine.

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