Israele “accetta l’ultima proposta” dell’inviato della Casa Bianca, Steve Witkoff, che “ci è stata consegnata la notte scorsa”. Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, nel corso di un incontro con le famiglie degli ostaggi, stando a quanto riferito dal sito di Canale 12. “Hamas non ha ancora risposto – ha aggiunto Netanyahu – Non ci fidiamo delle promesse di Hamas di liberare gli ultimi prigionieri e pertanto continueremo la guerra finché Hamas non sarà eliminato e non lasceremo la Striscia di Gaza finché tutti i prigionieri non saranno restituiti”. La bozza Usa prevede il ritiro delle truppe dell’esercito israeliano dai territori paelsinesi, la liberazione di 9 ostaggi vivi scambiati con 1300 palestinesi.Il movimento integralista islamico palestinese Hamas non è soddisfatto della nuova proposta di cessate-il-fuoco avanzata dall’inviato speciale degli Stati Uniti, Steve Witkoff. Lo ha riferito Axios. Mercoledì, Witkoff ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno per inviare una nuova proposta per il cessate-il-fuoco a Gaza, aggiungendo di avere “ottime sensazioni” sul raggiungimento di una soluzione pacifica del conflitto. Il movimento ha dichiarato di aver ricevuto la proposta e che la sta “studiando responsabilmente”.Hamas non è soddisfatto della proposta di Witkoff, poiché ritiene che i suoi termini si siano spostati a favore di Israele, ha riferito una fonte con conoscenze dirette al portale di notizie, aggiungendo che la nuova proposta non fornisce chiare garanzie da parte di Washington che il cessate-il-fuoco temporaneo sia il preludio a uno permanente. Il governo italiano ha dato la sua disponibilità a trasferire in Italia Adam, l’unico dei dieci figli di una dottoressa di Gaza scampato a un raid israeliano contro la sua casa a Khan Younis una settimana fa. Lo fa sapere la Farnesina in una nota, secondo cui il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta seguendo il caso della famiglia della dottoressa Alaa al- Najjar, colpita nei giorni scorsi da un attacco militare israeliano che ha ucciso 9 dei suoi 10 figli e ferito gravemente il marito. Il decimo figlio, Adam, è sopravvissuto ma è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Nasser di Khan Younis, uno dei pochi ospedali ancora funzionanti a Gaza. Il Governo italiano ha dato la sua disponibilità a trasferire in Italia il ragazzo gravemente ferito. Su indicazione del ministro Tajani, la Farnesina sta verificando la fattibilità dell’operazione. L’Italia è pronta a collaborare con tutte le istituzioni potenzialmente coinvolte, considerando e rispettando le volontà della dottoressa e dei suoi familiari, riferisce la Farnesina in una nota. I leader di Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno espresso chiaramente al presidente Usa Donald Trump, durante la sua visita in Medio Oriente all’inizio di questo mese, la loro opposizione a un attacco militare contro la Repubblica islamica dell’Iran in riferimento al programma nucleare iraniano, esortandolo a lavorare per un accordo diplomatico con Teheran. Lo ha riferito Axios, citando tre funzionari a conoscenza dei dettagli. L’emiro del Qatar Tamim Al Thani, il presidente emiratino Mohammed Bin Zayed e il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman sono preoccupati per le rappresaglie nei confronti dei loro Paesi in caso di attacco. Nel 2015 i tre Paesi del Golfo erano contrari all’accordo Jcpoa e sostenevano le critiche pubbliche del premier israeliano Benjamin Netanyahu all’allora presidente americano Barack Obama. Dieci anni dopo temono invece che il leader israeliano possa decidere di effettuare un attacco senza preavviso o che Trump rinunci ai colloqui e opti per un’opzione militare. I tre hanno espresso preoccupazione per possibili ritorsioni sui loro territori, che ospitano basi americane. “Se salta la diplomazia, saremo noi a pagare il prezzo più alto”, avrebbe detto l’emiro del Qatar. I sauditi e i qatarini temono un’azione di Israele, mentre gli Emirati auspicano una soluzione diplomatica. Trump ha confermato di aver invitato Netanyahu alla prudenza e si è detto fiducioso in un possibile nuovo accordo con Teheran “entro due settimane”. Intanto ha rinunciato a ribattezzare ufficialmente il “Persian Gulf” in “Arabian Gulf”, per evitare tensioni con l’Iran.
Netanyahu: “Accettiamo nuova proposta di Witkoff”, la bozza Usa ora al vaglio di Hamas
