È guerra di aule tra scuole nel quartiere Prati-Trionfale di Roma. Il liceo statale Tacito, alle prese con una forte domanda di iscrizioni, non riesce a far fronte alla carenza di spazi: cento studenti rischiano di restare fuori per mancanza di aule. A pochi metri, però, la scuola primaria Cairoli, che registra un calo di iscrizioni, si rifiuta di cedere parte dei propri ambienti, accendendo una polemica destinata a far discutere. Il Tacito ha già provato a riorganizzare gli spazi interni, trasformando la presidenza, alcuni laboratori e persino locali della segreteria in aule, nel tentativo di accogliere almeno la metà degli studenti in lista d’attesa. Ma non basta. Da qui la richiesta alla scuola Cairoli – parte dell’Istituto Comprensivo Rizzo – per ottenere temporaneamente quattro aule. La delibera votata a febbraio dal consiglio d’istituto ne ha concesse solo due, una delle quali già occupata dal liceo dallo scorso anno. Attualmente alla Cairoli risultano iscritti 187 alunni, con una previsione in calo per il prossimo anno scolastico: solo 30 bambini inizieranno la prima elementare, mentre 40 usciranno dalle classi quinte. Ma docenti e famiglie del plesso si oppongono alla cessione degli spazi, citando problemi di sicurezza, carenze di sorveglianza e la presunta inadeguatezza di una convivenza tra bambini e adolescenti. È stata promossa una petizione e per il 5 giugno è stato annunciato un sit-in. Le accuse hanno però provocato la reazione degli studenti del liceo, che in una nota ufficiale hanno respinto ogni insinuazione: “Vogliamo difendere il nostro diritto allo studio e la dignità del nostro liceo, ingiustamente messa in discussione”, hanno scritto i rappresentanti d’istituto, ribadendo la disponibilità al dialogo e alla convivenza pacifica. Il caso, intanto, riaccende il tema della gestione degli spazi scolastici nella Capitale, tra edifici sottoutilizzati e istituti sovraffollati.