“Passaggi motivazionali talmente contraddittori da risultare incomprensibili”. Così la Corte di Cassazione spiega perché, lo scorso marzo, ha annullato la sentenza di assoluzione emessa in appello per Franco Mottola, ex comandante dei Carabinieri di Arce, sua moglie Anna Maria e il figlio Marco, accusati di concorso nell’omicidio di Serena Mollicone, la studentessa uccisa nel 2001, disponendo un processo d’appello bis. Secondo la Cassazione, la Corte d’assise d’appello avrebbe recepito in modo acritico le conclusioni del primo grado senza un’adeguata verifica delle incongruenze emerse. “Il giudice non può astenersi dal vagliare le eventuali incertezze per verificarne la coerenza”, si legge nelle motivazioni della sentenza. L’annullamento con rinvio disposto dalla Suprema Corte riapre uno dei casi giudiziari più controversi degli ultimi decenni, ancora oggi al centro dell’attenzione pubblica. Nelle motivazioni depositate, la Cassazione sottolinea che il giudice d’appello, pur richiamando la ricostruzione della Corte d’Assise di Cassino, ha ritenuto quella versione “plausibile” in più punti, salvo poi “incomprensibilmente dichiarare insufficienti gli indizi, senza spiegare se sia possibile una ricostruzione alternativa più convincente”. “Il giudice non può astenersi dal vagliare le eventuali incertezze manifestatesi per verificare se è possibile ricomporle in un quadro coerente”, scrive ancora la Cassazione, osservando che, solo se, dopo tale verifica, “permangono dubbi fondati nel senso della possibilità di una spiegazione alternativa dei fatti, ha il dovere di assolvere”. I giudici di legittimità contestano anche il fatto che la Corte d’appello abbia fatto proprie le perplessità già espresse in primo grado, ma senza analizzarle in autonomia: “una valutazione solo apparente”, che non scioglie i nodi centrali del processo. Con l’annullamento con rinvio, il processo si celebrerà davanti a un’altra sezione della Corte d’assise d’appello, con l’obiettivo di colmare le lacune logiche rilevate nella precedente sentenza e offrire un giudizio più coerente e approfondito.