martedì, Agosto 5, 2025

Morte Martina Carbonaro, il 18enne reo al Gip: “L’ho colpita perché ha rifiutato un mio abbraccio”

Martina Carbonaro, la 14enne uccisa ad Afragola (NA) la sera del 26 maggio, è stata colpita alla testa con una pietra dal suo ex fidanzato, il 18enne Alessio Tucci, perché ha rifiutato un suo tentativo di darle un abbraccio. Lo ha detto il 18enne al gip del Tribunale di Napoli Nord durante l’udienza di convalida del fermo che si è tenuta questa mattina nel carcere di Poggioreale a Napoli. Tucci, difeso dall’avvocato Mario Mangazzo, ha detto che lui e la ex sono entrati insieme nel casolare abbandonato nei pressi dello stadio Moccia di Afragola, che frequentavano spesso durante la loro relazione. “Lui ha cercato di abbracciarla, lei ha rifiutato quell’abbraccio e a seguito di questo comportamento, mentre era di spalle, l’ha colpita”, ha riferito l’avvocato all’uscita dal carcere. “Poi ha sferrato un altro paio di colpi sempre con la stessa pietra – ha aggiunto – e quando si è reso conto che Martina non era più in vita ha girato il corpo e l’ha coperto con degli arredi che erano nella casa abbandonata”. “Non sappiamo se era ancora viva, Tucci ha dichiarato che la povera Martina non respirava più, ha sentito che non respirava più” ha aggiunto l’avvocato di Tucci rispondendo ai giornalisti all’uscita dal carcere di Poggioreale. A suo giudizio “Non c’è stato accanimento. Ci sono stati questi tre colpi e la ragazza poi ha perso i sensi quasi subito. Accanimento non c’è stato per il numero dei colpi inferti”. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, ha fatto visita questa mattina ad Afragola ai genitori di Martina Carbonaro, ai quali ha espresso le condoglianze del Governo e rinnovato l’abbraccio affettuoso del Presidente Giorgia Meloni. Lo si legge in una nota di Palazzo Chigi. La loro figlia era morta. Loro non lo sapevano. E non sapevano di condividere i febbrili momenti della ricerca della loro ragazza scomparsa proprio con l’uomo che l’aveva uccisa. Ora i genitori di Martina Carbonaro, la 14enne uccisa con una pietra, rivivono come in un film all’incontrario le parole e i gesti dell’ex fidanzato reo confesso, Alessio Tucci, 19 anni. “Lui – dice Marcello Carbonaro, il papà – ci ha aiutato con le ricerche. Io avevo l’assassino di mia figlia in macchina e non lo sapevo. Quando l’ho chiamato mi ha detto ‘ha fatto la sua strada e io la mia’. Resta in carcere Alessio Tucci, reo confesso del femminicidio di Martina Carbonaro. Il gip del tribunale di Napoli Nord ha firmato l’ordinanza che dispone la misura cautelare della custodia in carcere per il giovane. Tucci è accusato di omicidio pluriaggravato, anche dalla crudeltà, e di occultamento di cadavere. Il 18enne resta detenuto nel carcere di Poggioreale. Intanto, la Procura di Napoli Nord ha già fissato per il prossimo martedì 3 giugno il conferimento dell’incarico al perito che eseguirà l’autopsia sulla salma della ragazzina, che è stata recuperata sotto un cumulo di rifiuti all’interno dell’alloggio diroccato dell’ex custode dello stadio Moccia di Afragola. L’esame autoptico dovrebbe tenersi lo stesso giorno.

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