Secondo l’emittente Al Jazeera, le forze israeliane hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di aiuti umanitari a Rafah, uccidendo almeno 22 palestinesi. Oltre 115 persone sono rimaste ferite nell’attacco. Le autorità di Gaza: “Questi centri sono trappole mortali di massa”. Hamas avrebbe accettato la proposta americana sulla tregua, ma con alcune “osservazioni”. Secondo i media, la controproposta prevederebbe il rilascio degli ostaggi in 5 fasi (contro le due previste dal piano di Witkoff): quattro ostaggi vivi il primo giorno della tregua di 60 giorni, due ostaggi vivi il trentesimo giorno e altri quattro ostaggi in vita l’ultimo giorno dell’accordo. Mentre i corpi dei rapiti morti sarebbero consegnati il trentesimo e il cinquantesimo giorno. Secondo fonti israeliane, il governo dello Stato ebraico starebbe considerando la risposta di Hamas come un “rifiuto effettivo”. E anche l’inviato americano ha parlato di “risposta inaccettabile”. “Le uccisioni riflettono la natura di queste aree come trappole mortali di massa, non come punti di soccorso umanitario. Ciò che sta accadendo è un uso sistematico e doloso degli aiuti come strumento di guerra, impiegato per ricattare i civili affamati e radunarli con la forza in punti di morte esposti e gestiti dall’esercito di occupazione, finanziati e politicamente coperti dall’amministrazione Usa, che porta la responsabilità morale e legale di questi crimini”. Lo scrive il governo di Gaza – come riporta Al Jazeera – dopo l’attacco israeliano.
Israele attacca un centro aiuti a Rafah: 22 morti e oltre 115 feriti. Autorità di Gaza: “Quei centri sono trappole mortali di massa”
