Idati diffusi dall’Asaps – l’Associazione degli amici della Polizia stradale – fotografano una situazione da allarme rosso. Il Lazio è la regione d’Italia che registra il numero più alto di pedoni investiti e uccisi nel 2025: 25 vittime dall’inizio dell’anno, di cui 16 solo nella capitale. I numeri sono più alti – 19 morti – se si considera anche l’area metropolitana di Roma. L’ultimo drammatico incidente alla vigilia della Festa della Repubblica del 2 giugno. Un senza fissa dimora di origini romene, di 61 anni, travolto in via Cilicia, nel quartiere romano di San Giovanni. Alla guida del furgoncino che lo ha investito, un 45 enne che si è fermato a prestare soccorso. È stato sottoposto ai test di rito, e dovrà rispondere di omicidio stradale. Per le associazioni delle vittime della strada è necessario intervenire, in maniera strutturale, anche sulle infrastrutture. Sotto la lente finiscono infatti le buche, l’asfalto dissestato, i cartelli stradali poco leggibili. Quella di migliorare le condizioni delle strade nel segno di una maggiore sicurezza è diventata la battaglia e personale di Graziella Viviano. Da poco è cominciato il processo per la morte di sua figlia Elena Aubry, 26 anni, deceduta nel 2018 sull’Ostiense. Nel mirino, anche in questo caso, c’è proprio la manutenzione stradale.