venerdì, Giugno 6, 2025

L’acquedotto Vergine: da oltre 2mila anni al servizio di Roma

Una porticina in viale di Trinità dei Monti, accanto a Villa Medici, nasconde una delle tante meraviglie della città eterna: l’Acquedotto Vergine (Aqua Virgo), l’unico rimasto ininterrottamente in funzione tra quelli della Roma antica. Realizzato nel 19 a.C. da Marco Vipsanio Agrippa, genero dell’imperatore Augusto, per alimentare le Terme in Campo Marzio, è una straordinaria opera di architettura e ingegneria idraulica con un dislivello di soli 3,6 metri rispetto alla sorgente e quindi una pendenza minima ma costante: “perde” 18 centimetri ogni chilometro. Dopo essersi adeguatamente equipaggiati, con caschi e una pesante salopette fluviale, una suggestiva scala con 117 scalini, realizzata nel XVI secolo e nota come la chiocciola di Villa Medici ci consente di raggiungere lo speco dell’acquedotto che si trova a una profondità di circa 25 metri rispetto al piano campagna. Pantheon, ma la parte finale che era fuori terra e passava sopra le arcate (visibili ad esempio nei sotterranei de “La Rinascente”) è stata distrutta dai Goti di Vitige nel 537. Probabilmente il nome dell’acquedotto deriva dalla purezza e leggerezza delle sue acque, ma una leggenda lo fa risalire alla fanciulla che indicò il luogo delle sorgenti ai soldati di Agrippa incaricati della ricerca. Questa acqua, dal 1961 classificata non potabile per l’antichità della struttura e per le infiltrazioni lungo il percorso, viene utilizzata non solo per la Fontana di Trevi e per la Fontana di piazza Colonna, ma anche per innaffiare i prati di Villa Borghese, per rifornire il laghetto di Villa Ada e per gli usi di alcune utenze private. “Questo è uno degli acquedotti che Acea gestisce, parliamo di un acquedotto a pelo libero, non potabile – spiega Marco Tesan, responsabile Acea acquedotti Roma – La manutenzione che viene fatta essenzialmente è quella di monitorare h24 il livello dell’acquedotto con dei sensori, predisposti lungo tutta l’infrastruttura, che collegati con la nostra sala operativa inviano un allarme qualora venga superata una soglia all’interno dell’acquedotto”.

Articoli correlati

Ultimi articoli