mercoledì, Giugno 11, 2025

Macron e l’incontro della distensione con Meloni: “Impegno comune per un’Europa sovrana e forte”

Con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha accolto a Palazzo Chigi il presidente francese, Emmanuel Macron, per un atteso incontro bilaterale, cui è seguita una cena di lavoro. Tra i due scambio di abbracci e larghi sorrisi, anche in favore delle telecamere; persino qualche parola sussurrata all’orecchio. Dopo l’esecuzione degli inni, la Marsigliese e l’Inno di Mameli, i due leader hanno passato in rassegna il reparto d’onore della Marina Militare, schierato nel cortile di Palazzo Chigi. Sono poi saliti al primo piano, dove il programma prevedeva un incontro bilaterale. Incontro che è stato molto lungo, quasi tre ore. Dopo la cena di lavoro, allargata alle delegazioni, il presidente francese ha lasciato Palazzo Chigi per rientrare a Parigi. “L’Italia e la Francia, fedeli al loro ruolo di Nazioni fondatrici della costruzione europea, intendono rafforzare il loro impegno comune per un’Europa più sovrana, più forte e più prospera, soprattutto orientata alla pace e capace di difendere i propri interessi e di proteggere i propri cittadini” si legge nel comunicato congiunto concordato da Roma e Parigi dopo il bilaterale. L’incontro a Palazzo Chigi fra Giorgia Meloni e Emmanuel Macron “ha evidenziato forti convergenze sull’agenda europea per la competitività e la prosperità, da attuare in modo ambizioso e accelerato, sulla semplificazione normativa, sugli investimenti pubblici e privati, sull’energia e sulla piena applicazione del principio di neutralità tecnologica e, più in generale, sulle condizioni necessarie a far concorrere le imprese europee ad armi pari. Ciò vale anche per i settori in transizione, come l’industria automobilistica e siderurgica, che richiedono un forte impegno europeo, nonché per i settori più avanzati, come l’intelligenza artificiale, le fonti di energia de-carbonizzate rinnovabili come il nucleare, e lo spazio, dove i nostri interessi bilaterali ed europei sono collegati”. Il lungo comunicato prosegue: “Francia e Italia sono inoltre determinate a collaborare nella preparazione del prossimo Consiglio europeo e, più in generale, sul prossimo quadro finanziario pluriennale, sulla migrazione, sull’allargamento e sulle riforme” si legge ancora. “A più di tre anni dall’inizio dell’aggressione russa e all’indomani dei colloqui tra Ucraina e Russia di Istanbul, il sostegno incrollabile e senza esitazioni di Francia e Italia all’Ucraina è ancora più necessario per raggiungere una soluzione equa e duratura, presupponendo al contempo un ambizioso cambiamento di scala nella difesa europea, sia in termini di investimenti che di sostegno alla base di difesa industriale e tecnologica europea. L’incontro ha inoltre offerto l’opportunità di affrontare altre questioni di sicurezza di rilievo per l’Europa, in particolare in Medio Oriente e in Libia, e di coordinare le proprie posizioni in tema di relazioni transatlantiche, nonché sulla sicurezza economica e commerciale dell’Unione Europea. In questo contesto, il presidente della Repubblica francese e il presidente del Consiglio italiano hanno deciso che il prossimo vertice bilaterale avrà luogo in Francia all’inizio del 2026, anche con l’obiettivo di valutare e aggiornare il programma di lavoro che specifica gli obiettivi della cooperazione bilaterale previsti dal Trattato del Quirinale, entrato in vigore nel 2023, in numerosi ambiti settoriali, con particolare attenzione ai giovani”. L’Italia è “un partner importante” con “un ruolo cruciale da svolgere nel processo decisionale europeo”, in particolare nel conflitto ucraino. Lo ha fatto sapere l’Eliseo riferendosi all’incontro tra il presidente francese e la premier. Il faccia a faccia, aggiunge la presidenza francese secondo l’Afp, dovrebbe consentire loro di verificare che “siamo effettivamente in grado di procedere insieme sull’essenziale”. Un rapporto da ricostruire, un tessuto da ricucire: le garanzie di sicurezza per l’Ucraina; i formati con cui approcciare a livello internazionale il cammino verso la pace e l’atteggiamento da tenere con Donald Trump sui dazi; questi e altri i nodi che i leader di Francia e Italia devono sciogliere in questo vertice. “L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea, con cui abbiamo enormi cose in comune, interessi comuni. Rispettiamo l’Italia, rispettiamo i suoi leader e la signora Meloni. Abbiamo bisogno di lavorare” insieme: questo il messaggio lanciato dal ministro francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad, intervistato ai microfoni di CNews nel giorno della visita a Roma. Haddad ha dichiarato che Italia e Francia “sono due Paesi amici, due Paesi alleati, che hanno tanto da costruire insieme”, incluso, “nel momento geopolitico che stiamo vivendo”. Il ministro evoca, tra l’altro, la necessità di ridurre i vincoli che pesano “sulla nostra industria automobilistica”. Con il mio omologo, Tommaso Foti, ha continuato, “lavoriamo molto su questi temi di semplificazione della regolamentazione” Ue. Ma l’Italia e la Francia devono anche progredire insieme “nella lotta all’immigrazione illegale”. “La questione migratoria – ha puntualizzato Haddad – è un tema che riguarda tutti gli europei e su cui c’è bisogno di cooperazione europea, chiaramente, c’è bisogno di ottenere dei risultati per controllare le nostre frontiere esterne”. Insomma, sintetizza Haddad, la seconda e la terza economia della zona euro devono avanzare unite su temi come la “tutela della nostra industria, la competitività della nostra economia” ma anche la protezione della nostra agricoltura e la tutela della Pac. “Unite da profondi legami storici, economici, culturali, Francia e Italia, hanno spesso ottenuto importanti risultati in Europa, quando hanno agito all’unisono, come nel 2020, quando in piena pandemia venne adottato il piano di rilancio #NextGenerationEU”.

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