Il derby più antico d’Italia non si gioca a Roma, a Milano o a Torino. In realtà non si gioca proprio: non è calcio, è il derby dell’ippica, la corsa più famosa del mondo: nata in Inghilterra – immancabilmente- nel 1780 e giunta nel nostro Paese un secolo più tardi. Ideata grazie all’intuizione di Mister Stanley, dodicesimo Conte di Derby, capace insieme alla moglie e a un numero ristretto di amici appassionati di corse e cavalli di mettere a punto e definire i connotati della madre di tutte le gare. Tra l’altro il nome determinato grazie al lancio di una monetina. Il derby, dunque: 2200 metri, un appuntamento che arriva solo una volta nella carriera di un cavallo, a tre anni e poi mai più. Il derby di Capannelle compie 142 anni: il primo nell’aprile del 1884 fu corso davanti a Sua Maestà Umberto I, Re d’Italia. Cronista d’eccezione Gabriele D’Annunzio. Vinse Andreina. E dal passato al presente anche oggi c’è solo una cavalla a sfidare tanti maschi: la “divina”Klaynn, fuoriclasse ancora imbattuta. Non solo ippica però a Capannelle: l’eleganza rappresentata dall’accessorio più emblematico, “il cappello”. Un concorso ma soprattutto una sfilata con i cappelli realizzati da un’associazione di detenute Gruppo Idee del carcere di Rebibbia e le modelle del progetto un’idea per la vita con finalità di prevenzione delle malattie oncologiche femminili. Poi lo spazio famiglie con animazione e spettacoli.