Si è conclusa a Firenze l’edizione 2025 di “Renaissance in Economics – Manifesto for the New Economy”, uno degli importanti eventi di avvicinamento al Festival Nazionale dell’Economia Civile, con il supporto di importanti istituzioni accademiche e scientifiche. Al centro della due giorni, una riflessione coraggiosa sul senso del lavoro, il futuro dell’economia europea e la necessità di ridefinire i paradigmi dell’insegnamento economico. Il lavoro come fonte di felicità e significato. Prendendo spunto dal World Happiness Report 2025, il convegno ha posto una domanda chiave: il lavoro contribuisce ancora alla felicità delle persone? Mentre il rapporto evidenzia elementi come la soddisfazione, l’autonomia e l’equilibrio vita-lavoro, i relatori hanno sottolineato la dimensione più profonda del “senso” del lavoro, inteso come esperienza personale, identitaria e trasformativa. Con il Rapporto sul Ben Vivere la Generatività dei Territori cercheremo di creare un nuovo framework di riferimento per misurare la felicità pubblica dei territori e ridisegnare alcuni confini geografici che tengano conto di alcune dimensioni legate all’inclusione sociale, all’intelligenza relazionale, alla costruzione di Comunità e ai livelli partecipazione nell’economia e nella società di persone, organizzazioni e imprese. Sfide strutturali e un’economia da ripensare. Sono stati affrontati i nodi critici dell’attuale scenario economico: la carenza di figure professionali qualificate sui temi della sostenibilità integrale e il sottoutilizzo delle competenze, soprattutto giovanili. Servono nuove guide e manuali come il Manuale di Sostenibilità Integrale. Un approccio multidisciplinare per l’economia e la società lanciato in occasione di questa Conferenza e scritto da oltre 50 accademici in tutta Italia.Insegnare economia dopo la crisi. Uno spazio importante è stato dedicato all’ambito educativo. L’insegnamento universitario tenda a formare un Homo Oeconomicus astratto, razionale e calcolatore, distante dalla realtà dei problemi globali. Si è proposto invece un cambio di paradigma verso l’Homo Generativus, agente relazionale e responsabile, orientato al bene comune, alla reciprocità e alla cooperazione sociale. Adesso la sfida è quella di realizzare e sperimentare con la rete di tutte le università riunite in questa manifestazione le proposte condivise durante l’assemblea pubblica della comunità scientifica di Renaissance in Economics. L’incontro si è chiuso con quattro proposte operative:
- La terza missione, diventata oggi uno dei criteri per la valutazione della performance dei Dipartimenti nella VQR, diventi anche uno dei criteri nella valutazione delle carriere
- L’impegno e l’accompagnamento profuso nei confronti degli studenti sia una soft skill considerata importante nella progressione delle carriere ·
- Il set delle riviste considerate nei concorsi per valutare la qualità di un docente non si restringa ad un numero molto limitato di “top journal”
- La multidisciplinarietà diventi criterio che orienta l’allargamento del set delle riviste considerate nella selezione del personale docente.
- Il Manifesto, anche nella sua versione internazionale elaborata in questa edizione, necessita ancora di un lavoro più radicale sul tema della pace. Mai più ricerca sulle armi o per la guerra. Nello statuto delle università deve entrare un principio “pacifista” che sia fatto di azioni e non di slogan. Dobbiamo interrompere il legame sempre più stretto tra università e industria militare e preservare la libertà della ricerca. In generale bisogna ripensare l’università come un luogo in cui è necessario prendere posizioni pubbliche su tematiche importanti. Questo continueremo a farlo nel prossimo appuntamento del Festival Nazionale dell’Economia Civile che si terrà dal 2 a 5 ottobre 2025 sempre a Firenze.