mercoledì, Luglio 23, 2025

Quorum non raggiunto, affluenza solo al 30 per cento. Il governo all’opposizione: “Avete perso”

Secondo i dati del Viminale l’affluenza media nazionale si aggira intorno al 30%, rispetto al 22,72% di ieri alle 23. Questo valore si raggiunge con l’esame di circa 61.591 sezioni, dopo aver analizzato 57.311 sezioni sul primo quesito (Jobs Act e reintegro dei licenziamenti illegittimi) e 55.701 sezioni sul quinto quesito (cittadinanza italiana). La percentuale di affluenza è molto simile tra i vari quesiti, sempre intorno al 30%. Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha commentato che, nonostante l’astensionismo organizzato e spontaneo, e la mancanza di informazione, non si sentono sconfitti perché hanno rimesso al centro della discussione pubblica il tema della riforma della legge sulla cittadinanza. Il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato che probabilmente è necessario cambiare la legge sui referendum, introducendo forse più firme, considerato anche il costo elevato sostenuto per le schede che sono tornate bianche, ad esempio per gli italiani all’estero. Dal punto di vista politico, Tajani ha affermato che lo strumento referendario non ha portato a risultati positivi, descrivendo il referendum come “pensato male, proposto peggio e terminato con un chiaro responso popolare: l’assenza di consenso”. Ha concluso affermando che questa prova ha rafforzato il governo e indebolito l’opposizione, rendendo il governo più coeso e credibile. Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha espresso il suo rispetto per chi ha votato, sottolineando che si tratta di una forma di partecipazione democratica, e ha commentato che il referendum rappresenta una sconfitta per la sinistra e l’opposizione, che speravano di usare gli strumenti referendari per attaccare il governo. L’esito del referendum, secondo Zaia, rafforza la legittimità dell’azione di governo e la coesione della coalizione di centrodestra, che esce più consolidata.

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