Dopo i colloqui di Ginevra di maggio e la telefonata tra il presidente cinese Xi Jinping e quello americano Donald Trump, delegazioni delle due superpotenze si incontrano a Londra nel tentativo di allentare le tensioni nella guerra commerciale, dopo la fragile tregua di 90 giorni nello scambio di dazi e controdazi e nel contesto di continue frizioni. A rappresentare gli Usa ci sono il segretario al Tesoro, Scott Bessent, il segretario al Commercio, Howard Lutnick, e il Rappresentante per il Commercio, Jamieson Greer. La delegazione cinese è guidata He Lifeng, vicepremier e zar dell’economia cinese fedelissimo di Xi che resterà nel Regno Unito fino a venerdì. “Vogliamo che Cina e Stati Uniti continuino ad andare avanti con l’accordo raggiunto a Ginevra”, ha detto a Fox News la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. Nei giorni scorsi Trump ha accusato la Cina di violare l’accordo di Ginevra. “L’Amministrazione ha monitorato il rispetto dell’accordo da parte della Cina e speriamo si vada avanti per colloqui commerciali più approfonditi”, ha aggiunto Leavitt. E in queste ore alla Cbs il capo del Consiglio economico nazionale, Kevin Hassett, ha spiegato che gli Stati Uniti vogliono ripristinare il flusso di minerali critici, alla base di molte tecnologie, ai livelli precedenti l’escalation della guerra commerciale. “Le esportazioni di minerali critici sono a un ritmo superiore rispetto a quanto fosse, ma non ai livelli che abbiamo concordato a Ginevra”, ha precisato. Un portavoce del governo britannico ha ricordato che il Regno Unito, che ospita i colloqui dopo la Svizzera, “sostiene il libero scambio”. “Siamo sempre stati chiari sul fatto che una guerra commerciale – ha ripetuto – non è nell’interesse di nessuno”. Per la Cina l’esito dei negoziati dipenderà dalla “sincerità” degli Stati Uniti, come ha scritto il tabloid nazionalista Global Times, citando He Weiwen del Center for China and Globalization. Secondo il Washington Post, da questi colloqui ci si aspetta un’intesa parziale, capace al massimo di frenare temporaneamente il deterioramento dei rapporti economici. La Cina è determinata a diminuire la propria dipendenza dall’estero, in particolare dagli Stati Uniti, mentre l’imprevedibilità dell’approccio commerciale di Donald Trump ostacola la possibilità di arrivare a un’intesa ampia tra le due potenze. La scorsa settimana Bessent aveva chiesto al governo cinese di ripensare alle sue politiche economiche che danneggiano, aveva sottolineato, tutti i partner commerciali. “O vogliono essere un partner affidabile per il resto del mondo, o no”, aveva dichiarato.