domenica, Giugno 22, 2025

Tumulti da Los Angeles a San Francisco, Trump manda i marines. Il governatore: “Follie di un dittatore” 

L’esercito statunitense schiererà temporaneamente un battaglione di circa 700 marines a Los Angeles fino all’arrivo di ulteriori truppe della Guardia Nazionale. Lo ha reso noto il Northern Command Usa. Per ora l’amministrazione Trump non ha invocato l’Insurrection Act, che consentirebbe alle truppe di partecipare direttamente alle attività di polizia civile, secondo un funzionario civile americano che ha parlato a condizione di anonimato. Il Pentagono conferma: Donald Trump sta inviando altri 2 mila uomini della Guardia Nazionale a Los Angeles, teatro di proteste, intensificando la tensione tra il presidente degli Stati Uniti e i funzionari locali che si oppongono alle precedenti mobilitazioni di guardie e Marines. “Su ordine del presidente, il Dipartimento della Difesa sta mobilitando altri 2 mila uomini della Guardia Nazionale della California, da richiamare in servizio federale per supportare l’Ice e consentire alle forze dell’ordine federali di svolgere i propri compiti in sicurezza”, ha scritto il portavoce del Pentagono, Sean Parnell, su X. Donald Trump si dice favorevole all’arresto di Gavin Newsom, governatore della California, per la sua contrarietà all’utilizzo della Guardia nazionale contro i tumulti per i raid anti immigrati. “Io lo farei”, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se Tom Homan, nuovo responsabile delle frontiere nominato proprio da Trump, dovesse arrestare Newsom. “Abbiamo preso un’ottima decisione inviando la Guardia nazionale per affrontare le violente rivolte istigate in California. Se non l’avessimo fatto, Los Angeles sarebbe stata completamente annientata”, incalza sempre Trump su Truth. “L’incompetente ‘governatore’ Gavin Newscum (una storpiatura del nome di Newsom utilizzata di proposito da parte di Trump, Ndr) e la ‘sindaca’ Karen Bass dovrebbero dire: ‘Grazie presidente Trump, sei così meraviglioso, senza di te non saremmo nulla, signore’. Invece, scelgono di mentire al popolo della California e dell’America dicendo che non c’era bisogno di noi e che queste sono ‘proteste pacifiche’”. Lo Stato della California fa causa all’amministrazione federale di Donald Trump per la decisione di mobilitare 2mila soldati della Guardia nazionale a Los Angeles durante i giorni delle proteste. Lo rende noto Rob Bonta, procuratore generale della California, che definisce “azione illegale” quella intrapresa dal presidente degli Stati Uniti. La California ritiene che Trump abbia superato i limiti della sua autorità e contesta la legittimità del riferimento a una legge che consente al presidente di intervenire sotto la minaccia di un’“invasione” o “ribellione” straniera contro il governo degli Stati Uniti. Il procuratore Bonta però non ci sta: “Sia chiaro: non c’è alcuna invasione. Non c’è alcuna ribellione. Il presidente sta cercando di creare caos e crisi sul campo per i propri fini politici”. Diversi commercianti hanno segnalato saccheggi nei loro negozi nel quartiere finanziario: lo ha reso noto il Dipartimento di Polizia della città. Un gruppo di persone ha attaccato cinque Waymo, i taxi senza conducente della società che fa capo ad Alphabet, casa madre di Google, incendiandone tre. Alcune persone hanno lanciato monopattini elettrici contro le auto in fiamme. I taxi sono stati attaccati nell’area del Civic Center, dove in precedenza era stato dichiarato un assembramento illegale e ai manifestanti era stato ordinato di disperdersi. “Siamo pronti a mandare soldati ovunque” (500 marines sono pronti per sedare le proteste) – ha detto Trump – “Non lasceremo che il nostro Paese venga fatto a pezzi così”. “Saremo molto, molto duri in termini di legge e ordine”. Il tycoon poi ha minacciato i funzionari della California: “Potrebbero affrontare accuse federali per aver ostacolato le deportazioni di immigrati illegali” e ha chiesto alle forze dell’ordine di arrestare chiunque manifesti con il volto coperto. “Arrestate chi ha il volto mascherato, subito!” ha scritto l’inquilino della Casa Bianca su Truth. In un precedente post Trump aveva accusato i manifestanti di essere stati pagati e aveva avvertito chiunque a non manifestare con il volto coperto.

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