venerdì, Luglio 25, 2025

California, dilaga la protesta. Trump: “Invasione straniera”. 9mila deportati a Guantanamo, anche italiani

Gli arresti per le proteste a Los Angeles contro i raid anti-migranti sono aumentati significativamente nel giro di pochi giorni. Lo ha affermato il capo del dipartimento di polizia di Los Angeles, Jim McDonnell. Sabato sono state arrestate 27 persone, domenica quaranta e lunedì 114. Martedì le autorità hanno arrestato 197 persone, ha dichiarato il capo del Lapd, per un totale di 378 fermati. “Dopo diversi giorni consecutivi di crescenti disordini in tutta la città a partire da sabato, abbiamo assistito a una preoccupante escalation e a comportamenti illegali e pericolosi”, ha affermato McDonnell. “Vorrei essere chiaro – ha avvertito – questo comportamento, ovvero bloccare autostrade, strade cittadine e rampe, rifiutarsi di rispettare gli ordini di dispersione legittimi e interferire con le operazioni di sicurezza pubblica, è pericoloso, illegale e non sarà tollerato”. Chiunque non sia considerato esente e si trovi all’interno dell’area designata per il coprifuoco a Los Angeles tra le 20:00 e le 6:00 (ora del Pacifico) sarà “soggetto ad arresto”, ha detto il capo del dipartimento di polizia di Los Angeles, Jim McDonnell. “Il coprifuoco è una misura necessaria per proteggere vite umane e salvaguardare le proprietà dopo diversi giorni consecutivi di crescenti disordini in tutta la città”, ha affermato McDonnell in conferenza stampa. Gli esentati dal coprifuoco sono: i residenti all’interno dell’area designata; persone senza fissa dimora; media accreditati e personale di sicurezza pubblica e di emergenza. “Niente odio, niente paura, gli immigrati sono benvenuti”. Diverse migliaia di persone hanno marciato per le strade di New York per protestare contro la politica di Donald Trump sull’immigrazione. I manifestanti, tra cui molti giovani, si sono radunati a Foley Square, una piazza vicino ai tribunali dove venerdì scorso sono stati arrestati dei migranti dalle forze dell’ordine, per marciare attraverso la parte bassa di Manhattan.”ICE, fuori da New York”, si leggeva su molti manifesti, riferendosi alla polizia federale per l’immigrazione, che nelle ultime settimane ha aumentato gli arresti di migranti e richiedenti asilo negli Stati Uniti, innescando i violenti scontri di Los Angeles. Diversi manifestanti si sono coperti il volto per evitare l’identificazione e possibili rappresaglie, mentre altri hanno esposto bandiere palestinesi. La situazione nella più grande città degli Stati Uniti è finora più calma che a Los Angeles, dove da venerdì sono in corso le proteste dei manifestanti che si oppongono alle violente deportazioni di immigrati. Il presidente Trump ha dispiegato migliaia di soldati, tra cui 700 Marine in servizio attivo a Los Angeles, contro il parere delle autorità californiane, che hanno avviato azioni legali. “New York sarà sempre un luogo di protesta pacifica, ma non tollereremo violenza e illegalità”, ha detto il sindaco della città, Eric Adams, secondo cui la polizia locale, il Nypd, è “pronta a qualsiasi evenienza”. I Marine schierati nell’area di Los Angeles per ordine del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump non sono ancora stati chiamati a intervenire nelle proteste legate ai recenti raid sull’immigrazione e proteggeranno solo funzionari ed edifici federali. Lo ha confermato il Comandante del corpo Eric Smith. Secondo il Washington Post, Smith ha dichiarato durante un’udienza di bilancio a Capitol Hill che i 700 Marines inviati nella seconda città più grande degli Stati Uniti erano stati addestrati al controllo della folla, ma che non hanno l’autorità di effettuare arresti. A oggi, Trump ha autorizzato un totale di 4.000 membri della Guardia Nazionale della California, oltre ai Marine, senza l’autorizzazione del governatore del Golden State, Gavin Newsom, una mossa senza precedenti negli ultimi 60 anni.
Martedì, il governo della California ha presentato una richiesta d’urgenza al tribunale del Distretto Settentrionale della California, chiedendo un’ingiunzione che impedisca al Pentagono di ampliare l’attuale missione del personale federalizzato della Guardia Nazionale della California e del Corpo dei Marines, ma la richiesta è stata respinta dal giudice distrettuale Charles R. Breyer. Il giudice ha fissato un’udienza per giovedi’, in cui la California e il governo federale dovrebbero presentare le loro argomentazioni sull’opportunità di consentire l’impiego di truppe per questi compiti. Questo dispiegamento ha intensificato il malcontento tra i manifestanti, che chiedono il ritiro delle truppe e degli agenti dell’ICE dalla città. Martedì Trump ha dichiarato che, se necessario, invocherà l’Insurrection Act per disperdere militarmente le proteste scoppiate a Los Angeles contro i raid anti-immigrazione. L’Insurrection Act, promulgato nel 1807, conferisce al presidente il potere di impiegare l’esercito per reprimere disordini civili ed è considerato uno dei poteri di emergenza più incisivi del Paese. “Se ci fosse un’insurrezione, la invocherei sicuramente. Vedremo. Ma posso dirvi che la scorsa notte è stata terribile. Anche la notte prima è stata terribile”, ha detto Trump ai giornalisti nello Studio Ovale. Tra le migliaia di stranieri presenti negli Stati Uniti in modo potenzialmente illegale che l’amministrazione Trump trasferirà a partire da questa settimana alla base militare di Guantanamo Bay, a Cuba, ci sono anche degli italiani. Lo riporta il Washington Post, che cita funzionari Usa a conoscenza della questione. “I cittadini stranieri presi in considerazione provengono da diversi paesi – scrive il quotidiano nella versione online – tra questi, centinaia provengono da nazioni europee amiche, tra cui Gran Bretagna, Italia, Francia, Germania, Irlanda, Belgio, Paesi Bassi, Lituania, Polonia, Turchia e Ucraina, ma anche da altre parti del mondo, tra cui molti provenienti da Haiti”. I funzionari hanno condiviso i piani con il Washington Post, inclusi alcuni documenti, “a condizione di mantenere l’anonimato, poiché la questione è considerata estremamente delicata”, si legge ancora. I preparativi includono lo screening medico di 9.000 persone per determinare se sono sufficientemente sane da poter essere inviate a Guantanamo – scrive il quotidiano – tristemente nota per essere stata la prigione di sospetti terroristi e di altre persone catturate sui campi di battaglia dopo l’11 settembre. Non è chiaro se le strutture possano ospitare 9.000 nuovi detenuti, un afflusso che rappresenterebbe un enorme incremento rispetto alle diverse centinaia di migranti trasferiti dentro e fuori dalla base all’inizio di quest’anno. Ma i funzionari dell’amministrazione Trump – spiega il Washington Post – affermano che il piano è necessario per liberare spazio nei centri di detenzione nazionali, che sono diventati sovraffollati a seguito dell’impegno del presidente Donald Trump di attuare la più grande deportazione di migranti irregolari nella storia americana. Un documento esaminato dal Washington Post afferma che “GTMO”, l’acronimo governativo per la base, “non ha raggiunto la sua capienza massima”.

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