Il discorso di Marco Di Stefano, neo segretario regionale di Noi Moderati, evidenzia chiaramente una posizione di rinnovato spirito critico nei confronti della politica attuale e delle dinamiche all’interno del centrodestra. Con parole decise, Di Stefano respinge l’idea di decisioni calate dall’alto e notifcate tramite i media, sottolineando la necessità di un confronto più aperto e trasparente. Le sue parole riflettono un disagio verso il clima di mancanza di rispetto e dialogo, con la sua denuncia che il centrodestra rischia di implodere sotto il peso degli ego personali dei suoi membri. Il suo discorso traccia anche un profilo di Noi Moderati come un movimento riformista, che si ispira a valori conservatori – come la centralità della persona, la giustizia sociale, e il diritto alla proprietà –, ma che allo stesso tempo si distingue per un impegno verso le libertà civili e i diritti individuali. Dichiara che il partito non si riconosce né nella destra urlante né nella sinistra che rinuncia, proponendo un’identità diversa e più moderata, focalizzata sul dialogo e sulla costruzione di un nuovo patto nel centrodestra. La sua proposta di basare l’azione politica su confronto e trasparenza indica una volontà di distanziarsi dalle modalità più opache e “carbonare” delle attuali dinamiche di potere. Per quanto riguarda le future strategie, Di Stefano non esclude un possibile sganciamento dal centrodestra tradizionale, lasciando intendere che il partito potrebbe adottare un percorso autonomo o comunque più coerente con un’idea riformista e aperta. La sua presenza a Pomezia e Ardea, senza appoggi dichiarati né rotture definitive con le amministrazioni di destra, suggerisce un atteggiamento di apertura e di valutazione strategica per il futuro. In sintesi, il messaggio di Di Stefano sottolinea la volontà di costruire un nuovo spazio politico autonomo, più trasparente e centrato su valori riformisti, pronto a non rimanere nell’ombra dei maggiori protagonisti del centrodestra, ma a contribuire attivamente al suo rinnovamento o, eventualmente, a forgiare strade alternative.