Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha espresso una posizione chiara riguardo alla possibile modifica dei poteri di Roma Capitale, sottolineando la volontà di garantirle maggiore solidità e autonomia finanziaria. Durante un’audizione alla Camera nell’ambito dell’esame delle proposte di legge per la riforma di Roma Capitale, Rocca ha dichiarato che, pur non essendo costituzionalista, ritiene che non sia necessaria una creazione di una nuova Regione, ma piuttosto una definizione più chiara dei poteri legislativi compatibili con l’articolo 117 della Costituzione, identificando le materie che potrebbero essere delegate alla città. In particolare, Rocca ha indicato come materie potenzialmente delegate a Roma Capitale: beni culturali, turismo, commercio, artigianato, tutela del territorio, pianificazione urbanistica, servizi sociali e edilizia residenziale pubblica. Ha però evidenziato le difficoltà relative al trasporto pubblico locale, dato il ruolo centrale di Roma come hub di mobilità per tutta la regione, e ha sottolineato la complessità nel disciplinare tali servizi, sostenendo la necessità di una grande attenzione e cautela. Per quanto riguarda la protezione civile, Rocca si è mostrato contrario alla delega a Roma Capitale, ritenendo che questa materia richieda un coordinamento nazionale più efficace, anche a causa delle recenti riforme che hanno ampliato i poteri delle regioni, che lui giudica potenzialmente rischiose per la comunicazione e l’efficacia delle interventi. Sulle questioni ambientali e di gestione dei rifiuti, ha espresso riserve sulla delega a Roma Capitale, sottolineando la complessità territoriale e le recenti divisioni con i Comuni limitrofi riguardo alla gestione dei rifiuti, come la vicenda del termovalorizzatore, sostenendo che sarebbe preferibile mantenere un’unica voce territoriale a livello regionale per evitare difficoltà e divisioni. In sintesi, Rocca sostiene un approccio prudente e coordinato, con un ruolo più definito per Roma in specifiche materie che non compromettano l’unità e l’efficacia della Regione Lazio, chiamando alla cautela nella riforma e nel conferimento di nuovi poteri.