l quadro dell’occupazione e delle condizioni salariali dei giovani under 35 nel Lazio presenta una realtà complessa e contraddittoria. Da un lato, i dati sull’occupazione mostrano segnali positivi, indicando una crescita del mercato del lavoro a Roma e nella provincia, con un aumento generale delle opportunità occupazionali. Tuttavia, questa crescita si scontra con un’altra realtà, molto dura, rappresentata dalla condizione economica precaria di molti giovani, soprattutto le donne. Secondo un’elaborazione della CGIL di Roma e del Lazio su dati INPS del 2022, il 43% dei giovani under 35 che lavorano nel settore privato guadagna meno di 10.000 euro lordi all’anno, ovvero meno di 500-600 euro netti al mese. In totale, si tratta di circa 227.000 giovani, di cui il 69% ha contratti a tempo determinato o stagionali, e il 59% lavora a part-time, spesso senza stabilità di lungo termine. Più di 122.000 di loro trovano lavoro per meno di tre mesi all’anno, evidenziando una forte precarietà. La condizione di sottopagamento è più marcata tra le donne: il 48,2% delle giovani lavoratrici percepisce retribuzioni inferiori ai 10.000 euro annui, rispetto al 38,5% degli uomini. Le donne under 35, quindi, sono più spesso soggette a condizioni di salario molto bassi, spesso in settori come arte e sport (70% sotto soglia di 10mila euro), alloggio e ristorazione (63%), informazione e comunicazione (52%), e altri comparti come istruzione e sanità.Questi dati evidenziano una generazione che fatica ad emanciparsi, anche quando ha un lavoro regolare, e che si confronta con salari insoddisfacenti e condizioni di lavoro instabili. La crescita occupazionale, seppur incoraggiante, sembra quindi non tradursi immediatamente in un miglioramento delle condizioni di vita per molti giovani, specialmente le donne, che rappresentano una percentuale significativa di questa popolazione lavorativa precaria nel Lazio.