L’ultimo attacco dell’esercito israeliano (IDF) contro obiettivi militari iraniani ha portato alla neutralizzazione del comandante del quartier generale di Khatam al-Anbiya, Ali Shadmani, che aveva assunto il comando la scorsa settimana dopo l’uccisione del tenente generale Gholamali Rashid da parte dell’IDF. Il capo delle operazioni dell’IDF, Oded Basiuk, ha dichiarato ai giornalisti di aver “neutralizzato il principale quartier generale di emergenza militare del regime iraniano”, affermando che l’attacco ha costretto i rimanenti membri della leadership militare iraniana a fuggire. Basiuk ha anche sottolineato che l’IDF è “pronta e continuerà a eliminare uno per uno i capi del terrorismo in Iran”. Da inizio attacco, durato cinque giorni, si stimano più di 450 vittime civili e militari in Iran, secondo un rapporto di Human Rights Activists in Iran (Hrana), un’organizzazione non governativa iraniana per i diritti umani. La ricostruzione dell’organizzazione indica almeno 224 civili uccisi, 188 feriti, 109 militari morti, 123 feriti tra i militari, più altri 119 morti e 335 feriti non ancora identificati, portando il totale a circa 452 morti e quasi 650 feriti. Il ministro della Salute iraniano, Mohammad-Reza Zafarghandi, ha riferito che circa 1.800 persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani in corso dal 13 giugno, con la maggior parte delle vittime civili, secondo quanto riportato dall’agenzia iraniana IRNA. L’Aeronautica militare israeliana (Iaf) ha effettuato “diversi attacchi su vasta scala contro obiettivi militari del regime iraniano nell’Iran occidentale”: lo rende noto l’esercito (Idf) su Telegram. “Durante gli attacchi, sono state colpite decine di infrastrutture di lancio e stoccaggio di missili terra-terra – si legge nel comunicato stampa -. Inoltre, sono stati colpiti lanciatori di missili terra-aria e siti di stoccaggio di droni”.
Guerra Israele-Iran: eliminato il comandante dell’esercito di Teheran Ali Shadmani
