La moglie di Nahid Miah e i suoi due figli (di 7 anni e di 10 mesi) si costituiranno parte civile nel processo, rappresentati dagli avvocati Alessandra e Lorenzo Cantore. La richiesta di costituzione di parte civile verrà formalizzata durante l’udienza preliminare. I legali esprimono la speranza di ottenere una pena giusta ed esemplare, sottolineando l’importanza che il processo possa servire da monito, soprattutto ai giovani, sul peso delle azioni che possono portare a togliere la vita a una persona, in questo caso un uomo di soli 36 anni. Ricordano che Nahid Miah era una persona rispettosa delle regole, integrata nel tessuto sociale ed economico di Ardea. Inoltre, evidenziano quanto questa perdita prematura sia dolorosa: Nahid Miah era un padre presente e amorevole, dedicato alla famiglia. Concludono affermando che sperano che quanto accaduto non venga dimenticato e che possa insegnare qualcosa a tutti, affermando che non si può togliere la vita a qualcuno senza conseguenze legali, anche se si chiedono giustamente che venga riconosciuto il danno subito, rappresentato dal fatto che i figli cresceranno senza il padre e con un sostegno economico di soli 570 euro. I legali si propongono di rappresentare i membri della famiglia come soggetti danneggiati dal reato nel procedimento giudiziario.
