sabato, Luglio 19, 2025

Idf: Ucciso responsabile finanze Hamas. Colpito un sito di Hezbollah nel sud del Libano

Il responsabile delle finanze di Hamas e collaboratore dell’ex vice capo dell’ala militare Marwan Issa è stato ucciso in un attacco aereo nel centro di Gaza questa settimana. Lo hanno annunciato le Idf, le Forze di Difesa israeliana. Ibrahim Abu-Shamala è deceduto martedì. Le Idf hanno affermato che “Abu-Shamala è stato il responsabile finanziario dell’ala militare dell’organizzazione terroristica di Hamas” ed è stato collaboratore di Issa fino alla sua morte in un attacco nel marzo 2024. Sono saliti a 82 i palestinesi uccisi nei raid lanciati dall’esercito israeliano (Idf). In 37 sono stati uccisi nella zona centrale di Gaza, di cui 23 erano in attesa degli aiuti. Almeno in 23 sono stati uccisi a Gaza City, mentre 22 sono stati uccisi nel sud della Striscia, di cui 11 aspettavano di ricevere gli aiuti. Lo riporta Al Jazeera.Dalla fame come “punizione collettiva” all’uccisione “forse deliberata dei giornalisti”: sono sei le possibili violazioni dei diritti umani da parte di Israele a Gaza e due in Cisgiordania, che hanno portato  l’Ufficio del Rappresentante speciale dell’Unione europea per i diritti umani a concludere che “vi sono indicazioni secondo cui Israele ha violato i propri obblighi derivanti dall’articolo 2 dell’Accordo di  associazione con l’Ue”, la clausola che lega le relazioni bilaterali al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. E’ quanto emerge dal rapporto commissionato dall’Alta rappresentante dell’Ue per la  Politica estera, Kaja Kallas. Nel dettaglio, l’Israele è accusato di: blocco e negazione degli aiuti umanitari; attacchi con numerose vittime civili; bombardamenti sistematici contro ospedali; sfollamenti  forzati su larga scala; uccisioni   di giornalisti e mancanza di accertamento delle responsabilità. A queste si aggiungono due categorie di violazioni in Cisgiordania: consolidamento ed espansione degli  insediamenti e detenzioni arbitrarie e trattamenti inumani. Il rapporto – arrivato su richiesta di diciassette Paese Ue e che sarà esaminato nella riunione dei ministri degli Esteri lunedì – si basa  esclusivamente su fonti indipendenti come la  Corte internazionale di giustizia, l’Ohchr, la Corte penale internazionale e diverse agenzie Onu e “non esprime giudizi politici ma fornisce elementi per una  valutazione nel contesto del riesame in corso da  parte dell’Ue”.Le forze armate israeliane hanno diffuso la notizia di aver colpito un sito di Hezbollah nel sud del Libano. Mahmoud Khalil, figura chiave delle proteste pro-palestinesi nel campus della Columbia University, è stato rilasciato venerdì sera dopo oltre tre mesi di detenzione per ordine di un giudice statunitense. “Trump e la sua amministrazione hanno scelto la persona sbagliata”, ha dichiarato Khalil, indossando una kefiah all’uscita dal centro di detenzione per immigrati di Jena, in Louisiana, che ha descritto come un “museo delle politiche razziste statunitensi”.
“Nessuno dovrebbe essere imprigionato per aver denunciato il genocidio”, ha aggiunto l’attivista. Dal suo arresto a New York l’8 marzo per il suo ruolo di portavoce delle proteste contro la guerra di Gaza nel campus di New York, Mahmoud Khalil è diventato il simbolo del desiderio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di mettere a tacere questo movimento studentesco. Dopo il suo arresto da parte della Polizia federale per l’immigrazione, Khalil, nato in Siria da genitori palestinesi e titolare di una green card di residenza permanente, e’ stato trasferito a circa 2.000 chilometri di distanza in questo centro in Louisiana. 

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