“Di fronte alle notizie, apprese dagli organi di stampa, del drammatico tentativo di prelevamento forzato di una bambina di cinque anni a Monteverde, Obiettivo Fucsia ed il Garante dei diritti degli anziani di Roma Capitale denunciano la profonda disumanità di un sistema che ignora le sue stesse leggi. La scelta di destinare la minore a una casa-famiglia, anziché affidarla all’amorevole e sicura tutela dei nonni, non è solo una decisione crudele, ma una palese violazione di un diritto fondamentale che causa una doppia, insanabile ferita”. È quanto si legge in una nota del Comune di Roma. “Ogni immagine, ogni parola riportata dalle cronache, descrive il trauma di una bambina terrorizzata e la violenza di un sistema che sceglie la via più fredda e dannosa” – dichiara Francesca Canella, presidente di Obiettivo Fucsia. “L’alternativa a questa sofferenza non è un’incognita, è una certezza: è la casa dei nonni. Perseverare nella scelta dell’istituto significa infliggere deliberatamente un danno psicologico, quando la legge e il cuore indicano la stessa, semplice soluzione”. La mobilitazione del quartiere, ricorda la nota, “ampiamente documentata, testimonia l’esistenza di una rete di protezione che il Tribunale sembra non voler vedere”. La vicepresidente di Obiettivo Fucsia, Rossella, aggiunge che “la solidarietà che circonda questa famiglia è la più forte smentita a qualsiasi diagnosi di ‘contesto disfunzionale’. Questa bambina è protetta, è amata. È il sistema che, ignorando la realtà, rischia di diventare esso stesso la causa del danno che dice di voler prevenire”. La nota sottolinea “la centralità della figura dei nonni è un punto giuridico ed emotivo ineludibile. La legge non offre una vaga possibilità, ma impone una scelta precisa che in questo caso viene platealmente disattesa”, dice “con forza” l’avvocato dell’associazione Laila Perciballi, anche in qualità di Garante dei diritti delle persone anziane di Roma Capitale: “Nel dubbio relativo sia alla figura materna che a quella paterna – per quanto si apprende che c’è un rinvio a giudizio del padre per lesioni – e in attesa che sulla complessa situazione si pronunci un collegio peritale composto da più figure (pediatra, psicoterapeuta, neuropsichiatra infantile) e non una singola professionista, la bambina può e deve essere affidata ai nonni, che rappresentano il suo porto sicuro. Sottrarre una nipote a nonni pronti ad accoglierla è per loro un dolore insuperabile, un lutto imposto per decreto”. Secondo la Garante “si sta per compiere una duplice violenza: una lesione irreparabile all’equilibrio della nipote e una sofferenza ingiusta per i nonni, la cui unica ‘colpa’ è offrire amore e stabilità. Come Garante, denuncio questo crudele accanimento che colpisce contemporaneamente i diritti della minore e la dignità delle persone anziane e ricordo che la Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia e l’articolo 317-bis del nostro Codice Civile sanciscono il diritto dei nonni a mantenere rapporti significativi con i nipoti. Questo diritto diventa un dovere di protezione quando la serenità del minore è a rischio. I nonni non sono una figura secondaria, ma un pilastro su cui la bambina può e deve poter contare. Ignorare questa risorsa è una grave mancanza”. Obiettivo Fucsia e la Garante degli Anziani di Roma Capitale chiedono che “il Tribunale fermi immediatamente questa azione lesiva e applichi la legge, disponendo una perizia collegiale e, nel mentre, riconoscendo i nonni come la risorsa prioritaria e di diritto per la tutela e la crescita serena della loro nipote”. Sulla vicenda è intervenuta anche Monica Lucarelli, assessora alle Attività Produttive e alle Pari Opportunità di Roma Capitale: “Come è possibile che, in uno Stato di diritto, una donna che ha denunciato violenze fisiche e psicologiche si ritrovi a dover lottare per non vedersi strappare i figli? Parliamo di una madre seguita da uno dei Centri Antiviolenza di Roma Capitale, presidi fondamentali per proteggere chi ha trovato la forza di chiedere aiuto”.






