Un inferno di fuoco e fumo, con le fiamme che domenica pomeriggio hanno divorato sterpaglie e vegetazione fino ad arrivare pericolosamente a lambire le abitazioni di viale Manzoni, a Cerveteri. In quei minuti, segnati da esplosioni di bombole, fumo nero soffocante e paura diffusa, la città ha potuto contare su una certezza: l’efficienza della Protezione Civile comunale, guidata da Renato Bisegni. “Non particolarmente”, risponde Bisegni quando gli si chiede se ha mai temuto il peggio. “Eravamo numerosi, avevamo tre pick-up da 600 litri ciascuno, un’autobotte da 10.000 litri e il fondamentale supporto dei Vigili del Fuoco. Certo, il vento era forte e spingeva molto, ma avevamo i mezzi per affrontarlo”. E i fatti gli hanno dato ragione. La rapidissima mobilitazione delle squadre sul territorio, unita al coordinamento immediato con i pompieri, ha evitato che l’incendio, partito in un’area periferica, si trasformasse in tragedia urbana. Chi ha assistito in diretta all’evoluzione del rogo sa bene che la situazione avrebbe potuto degenerare in pochi istanti. Fiamme altissime, case sfiorate, uomini avvolti dal fumo. Eppure, nel caos, si è distinta la calma operativa di chi era preparato. Il gruppo comunale della Protezione Civile ha agito con precisione, mettendo in sicurezza le aree più a rischio e presidiando le zone abitate. Il bilancio, a distanza di ore, è chiaro: nessun ferito, abitazioni salve, e un incendio che, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, non è sfuggito di mano. Una prova di forza e competenza che conferma l’importanza cruciale delle strutture locali di protezione, spesso sottovalutate. Cerveteri ha potuto contare su un gruppo formato, equipaggiato e, soprattutto, presente. Un risultato che, per molti, è sembrato un miracolo. Per Renato Bisegni e i suoi volontari, è stato semplicemente il frutto del lavoro fatto prima, con serietà e determinazione.
