Il Lazio, insieme ad altre otto regioni italiane (Basilicata, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Umbria) non ha alcuna carenza di pediatri, poiché la media di assistiti per medico è inferiore a 850 bambini. Nel dettaglio il Lazio si colloca terzultima nella classifica del sovraffollamento pediatrico con 800 minorenni per medico, ed è seguita da Marche (796) e Molise (789). La nostra regione stacca di molto le prime nell’elenco: provincia autonoma di Bolzano (1.139 pazienti per pediatra), Piemonte (1.119) e Veneto (1.008). È quanto emerge dal rapporto della fondazione Gimbe, secondo il quale su base nazionale mancano almeno 502 pediatri di famiglia e la maggior parte delle carenze si concentra in tre grandi Regioni del Nord: Lombardia, Piemonte e Veneto. Tuttavia il Lazio è in testa alla graduatoria per il numero di pediatri che andranno in pensione entro il 2028: sono 333 quelli che nei prossimi tre anni raggiungeranno i 70 anni d’età. Sotto il Lazio ci sono la Sicilia (con 315 medici in pensione entro il 2028) e la Lombardia (298). Il numero minori di pediatri verso l’età pensionabile invece si trova in: Basilicata (25), Molise (9), Valle d’Aosta (3). Il Lazio, inoltre, è poco sotto la media nazionale per quanto riguarda la percentuale di bambini tra i 6 e i 13 anni assistiti da un pediatra: 80,7 per cento a fronte dell’81,2 per cento dell’Italia. Da questo punto di vista le regioni più virtuose sono Liguria (92,6 per cento), Toscana (90,1 per cento) e Veneto (89,7 per cento). Quelle meno virtuose sono invece: provincia autonoma di Bolzano (65,6 per cento), Sicilia (65 per cento) e Sardegna (60,7 per cento). In linea generale, in Italia al primo gennaio 2024 risultavano attivi 6.484 pediatri con in carico oltre 5,8 milioni di assistiti: il 42,5 per cento nella fascia 0-5 anni (2,48 milioni) e il 57,5 per cento nella fascia 6-13 anni (3,35 milioni). Complessivamente, l’81,2 per cento della popolazione tra 6 e 13 anni risulta quindi seguita da un pediatra, con marcate differenze regionali: dal 92,6 per cento della Liguria al 60,7 per cento della Sardegna. In termini assoluti, la media nazionale è di 900 assistiti per pediatra. Con un simile livello di saturazione – spiega il presidente della fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta – il principio della libera scelta viene spesso ostacolato: in molte aree del Paese diventa difficile, se non impossibile, trovare un pediatra disponibile, sia nelle zone interne o periferiche, sia nei grandi centri urbani. “Nonostante il calo delle nascite – aggiunge Cartabellotta – alcune grandi Regioni del Nord, come Lombardia, Piemonte e Veneto, registrano carenze rilevanti di pediatri in termini assoluti. Al di là dei numeri, però, la distribuzione capillare sul territorio resta fortemente influenzata da variabili locali non sempre prevedibili. Per un’adeguata programmazione del fabbisogno è indispensabile che ogni Regione disponga di stime accurate sul numero di pediatri che intraprendono effettivamente la carriera di pediatri, integrate con le proiezioni Istat sulla denatalità”.