È ricoverato all’ospedale Grassi con due fratture alle gambe e altre ferite. Non è in pericolo di vita, ma se l’è vista brutta. Chi lo ha ridotto così, gli ha appeso un cartello al collo con la scritta: “infame”, un messaggio chiaro, rivolto a lui e a chiunque lo abbia letto. Poi lo ha caricato su un carrello della spesa e lo ha abbandonato davanti a una farmacia, sotto le palazzine di piazza Gasparri, a Ostia ponente. È lì che è stato trovato all’alba, nell’enclave della famiglia Spada, la cui forza militare è stata duramente colpita dalle inchieste e dagli arresti degli ultimi anni. Su questo caso indaga la Guardia di finanza. Un pestaggio e una gogna pubblica che si inscrivono nel quadro delle dinamiche dello spaccio in quel territorio. Fatti che si aggiungono alla lista degli episodi violenti che a Ostia si susseguono ormai con frequenza quasi quotidiana. Avvertimenti come l’auto bruciata nel parcheggio del ristorante “Nonna”, o veri e propri attentati come la bomba esplosa nella palestra dei Di Napoli. Il clima esaspera chi vive qui, come Maudo Delicato presidente dell’associazione Giustizia per Ostia.