“Confermare la condanna all’ergastolo a Costantino Bonaiuti”. È stata la richiesta sollecitata in aula, davanti ai giudici della Corte d’Appello di Roma, dal sostituto procuratore generale nei confronti dell’ingegnere di 61 anni imputato per l’omicidio della ex fidanzata Martina Scialdone. Il delitto avvenne il 13 gennaio 2023, davanti a un ristorante in via Amelia, nel quartiere Tuscolano. Secondo l’accusa, Bonaiuti avrebbe atteso la giovane donna all’uscita del locale e, al culmine di una lite, le avrebbe sparato a bruciapelo con una pistola Glock detenuta per uso sportivo. I magistrati contestano all’uomo l’omicidio volontario aggravato da motivi futili e abietti, tra cui la gelosia e la relazione sentimentale pregressa, oltre alla premeditazione. Bonaiuti è inoltre accusato del porto illegale in luogo pubblico dell’arma (una Glock semiautomatica calibro 9) con cui uccise la vittima. Il Pg ha ribadito, durante la sua requisitoria, la piena responsabilità dell’imputato, sottolineando la gravità e la lucidità del gesto. La sentenza della Corte d’Appello è prevista per il prossimo 16 luglio.