Dopo oltre un mese di rubinetti a secco nella frazione agricola del territorio comunale, il gruppo politico di Fratelli d’Italia di Cerveteri punta il dito contro l’amministrazione comunale e denuncia pubblicamente la gravità della situazione con una nota stampa dai toni duri. Il problema, definito “atavico” nella comunicazione diffusa, secondo FdI sarebbe stato più volte annunciato come risolto, ma nei fatti mai affrontato in modo strutturale. «Già nel 2019 – si legge nella nota – l’allora sindaco Alessio Pascucci e l’assessore all’Ambiente Elena Gubetti avevano annunciato la fine dei problemi idrici nella zona, promesse poi ribadite nel 2022 dalla stessa Gubetti nelle vesti di sindaca. Ma la realtà è ben diversa: la mancanza di acqua continua a mettere in ginocchio famiglie, persone fragili e intere aziende agricole». Sotto accusa anche Arsial, proprietaria e gestore dell’acquedotto della frazione, e Acea Ato2, indicata come eventuale gestore subentrante. «Né l’una né l’altra – sostiene Fratelli d’Italia – hanno messo in campo soluzioni concrete. A oltre trenta giorni dall’inizio dell’emergenza idrica non è stato attivato alcun servizio alternativo di approvvigionamento. Intere famiglie sono costrette a fare i conti con disagi enormi, aggravati dalla presenza di animali da allevamento, per i quali l’acqua è vitale: basti pensare che una mucca può consumare fino a 200 litri al giorno». Il partito riferisce inoltre di aver presentato un esposto alla Procura della Repubblica e alle autorità di controllo del settore, chiedendo accertamenti su eventuali responsabilità e soluzioni “da attuare con effetto immediato”. FdI lamenta anche il silenzio istituzionale dopo l’intervento del consigliere Luigino Bucchi in Consiglio comunale e propone un confronto con quanto fatto nella vicina Ladispoli, dove – sottolineano – «una situazione simile è stata affrontata in maniera efficace, individuando soluzioni alternative nell’arco di sei mesi». Una critica a tutto campo, dunque, che evidenzia un crescente malcontento nella popolazione e riaccende il dibattito politico sul tema della gestione delle risorse idriche e sul ruolo degli enti preposti alla tutela di un servizio essenziale come l’acqua.