mercoledì, Luglio 23, 2025

Incendio a Santa Palomba: diossine e inquinanti oltre i valori di riferimento, allerta per la qualità dell’aria

Cresce la preoccupazione per le conseguenze ambientali dell’incendio che domenica 29 giugno ha colpito la zona di via degli Agrostemmi, tra Roma e Pomezia. Dopo le prime attività di monitoraggio, l’ARPA Lazio ha diffuso i risultati preliminari relativi alla qualità dell’aria: i dati confermano la presenza di inquinanti oltre le soglie indicative di riferimento, in particolare diossine, idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e PCB. Il campione prelevato tra il 29 e il 30 giugno ha evidenziato una concentrazione di diossine pari a 0,52 pg/m³ (TEQ). «Sebbene non esista un limite normativo per la presenza di diossine in aria ambiente», spiega ARPA Lazio, «l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera elevata la soglia di 0,3 pg/m³», in quanto segnala la presenza di una fonte localizzata di emissione. Il valore registrato, quindi, supera la soglia indicativa dell’OMS e conferma che l’incendio ha effettivamente sprigionato queste sostanze tossiche. Preoccupanti anche i dati sugli IPA: in particolare, la concentrazione di benzo(a)pirene è risultata pari a 10 ng/m³, un valore dieci volte superiore al limite medio annuo di 1 ng/m³ fissato dal decreto legislativo n. 155/2010. Tuttavia, l’ARPA specifica che «questo parametro rappresenta una media annua e non può essere confrontato direttamente con le rilevazioni effettuate durante un evento acuto come un incendio». Infine, è stata accertata anche la presenza di PCB (policlorobifenili), con una concentrazione di 280 pg/m³. Anche in questo caso non esistono limiti normativi vincolanti, ma i dati forniti dall’OMS indicano che in ambiente urbano i valori possono variare tra 3 e 3.000 pg/m³, a seconda del contesto. La situazione resta sotto osservazione. ARPA Lazio proseguirà con ulteriori campionamenti per monitorare l’evoluzione del quadro ambientale e fornire alle autorità sanitarie e ai cittadini indicazioni più precise sui possibili rischi. Nel frattempo, è raccomandata prudenza: evitare esposizioni prolungate nelle aree interessate, soprattutto per bambini, anziani e soggetti fragili.

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