Non è stato un semplice errore tecnico, né una svista amministrativa. Il procedimento penale legato al permesso di costruire n. 22E16 in via degli Ermellini – conclusosi con una piena assoluzione per tutti gli imputati – ha rivelato qualcosa di ben più profondo: un problema sistemico che affonda le radici nell’incertezza normativa e nella confusione gestionale che da anni caratterizzano l’urbanistica del Comune di Ardea. Il giudice del Tribunale di Velletri, oltre a prosciogliere da ogni accusa funzionari comunali, tecnici e progettisti, ha ordinato anche il dissequestro dell’area e la restituzione dei beni. Ma il punto centrale, emerso in modo evidente tra le righe della sentenza, è un altro: l’instabilità del sistema urbanistico può produrre danni non solo alle imprese e ai privati, ma anche agli stessi uffici pubblici e all’intero tessuto sociale. Basta una certificazione sbagliata o contraddittoria – come quella che inizialmente definiva l’area come zona residenziale B3, e successivamente come F3 (verde privato attrezzato) – per innescare blocchi edilizi, demolizioni, contenziosi legali e perfino procedimenti penali. E la domanda ora è inevitabile: quante altre aree del territorio comunale si trovano nella stessa situazione? Quanti altri permessi concessi rischiano, oggi o domani, di essere annullati per incongruenze urbanistiche non risolte? La sentenza, pur non facendo clamore, lancia un messaggio preciso e potente: senza una ricostruzione sistematica, aggiornata e trasparente del Piano Regolatore Generale e degli strumenti urbanistici correlati, nessun progetto di sviluppo potrà dirsi sicuro. Né per i cittadini, né per gli investitori, né per la giustizia. Il Comune di Ardea è ora chiamato a una scelta di responsabilità: voltare pagina, avviare una vera mappatura normativa e cartografica, e garantire certezze a chi vuole vivere, costruire e investire nel territorio. Continuare a ignorare queste criticità significherebbe solo alimentare un limbo giuridico e amministrativo dove il confine tra legalità e illecito diventa troppo sottile per essere accettabile.