sabato, Luglio 5, 2025

Operazione “Assedio”. Finisce in manette il latitante Massimo Nicoletti

Ricercato su tutto il territorio nazionale. C’è anche il latitante Massimo Nicoletti, figlio di Enrico, storico cassiere della banda della Magliana, tra i 12 nuovi arrestati nella maxi-operazione della Direzione Investigativa Antimafia e della Procura Capitolina, partita a luglio del 2024. L’inchiesta, ribattezzata “Assedio”, su riciclaggio e mafia a Roma. Nicoletti junior specializzato nei prestiti a usura. Un anno fa il Gip aveva deciso che per lui e altri 11 indagati non dovessero scattare le manette. Le porte del carcere invece si erano aperte subito per 18 soggetti, tra cui il fratello di Massimo, quell’Antonio Nicoletti, considerato insieme all’altro figlio d’arte, Vincenzo Senese, primogenito del boss Michele O’ Pazz, ai vertici di un vero e proprio cartello criminale. Due associazioni che ripulivano il denaro sporco per conto dei clan di camorra d’Amico-Mazzarella, e delle cosche di ‘ndragheta Mancuso e Morabito-Mazzaferro. Il Tribunale del Riesame ha ora invece dato ragione alla Procura. Tra i destinatari delle ultime misure cautelari, anche un brigadiere dei carabinieri, sospeso per un anno. Il militare è accusato di essere al servizio di Antonio Nicoletti, per lui avrebbe eseguito un accesso abusivo al sistema di indagine di Polizia. Obiettivo: rintracciare l’indirizzo di due fratelli, andavano puniti per aver osato aggredire il figlio di Nicoletti e i suoi amici. La violazione dello Sdi, dietro il pagamento di un caffé, si sente in un’intercettazione. Il nome in codice per indicare il denaro. 140 anni di carcere totali, le condanne già emesse con rito abbreviato per 22 imputati del primo troncone di inchiesta. Le pene più severe: 8 anni ad Antonio Nicoletti e 14 per Daniele Muscariello, produttore cinematografico ritenuto anche lui fiduciario dei clan.

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