Una storia drammatica di violenza e sopraffazione, durata mesi, si è conclusa grazie al tempestivo intervento della Polizia di Stato. Un 27enne, già noto alle forze dell’ordine per reati simili, è stato arrestato lo scorso 2 luglio all’aeroporto di Linate (Milano) con l’accusa di maltrattamenti, violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della sua ex compagna. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori del Commissariato di Tarquinia, coordinati dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, la donna avrebbe subito percosse, umiliazioni, rapporti sessuali non consenzienti e gravi minacce anche dopo la fine della relazione. In un episodio particolarmente violento, la vittima – che aveva manifestato l’intenzione di lasciare la casa – sarebbe stata spinta a terra, colpita ripetutamente alla testa, strangolata e infine violentata. Anche dopo la fuga all’estero dell’uomo, in possesso di passaporto statunitense, la persecuzione sarebbe continuata tramite messaggi e foto minatorie. La denuncia della donna ha fatto scattare immediate indagini che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal GIP del Tribunale di Civitavecchia. Il 27enne è stato bloccato al suo rientro in Italia dagli agenti della Polizia di Frontiera di Linate ed è ora detenuto. Le indagini hanno permesso di ricostruire in modo dettagliato l’intera vicenda, ponendo fine a una spirale di violenza.
