venerdì, Luglio 18, 2025

Un punto di riferimento per chi assiste familiari fragili

Con l’inaugurazione ufficiale dello Sportello Caregiver presso il Distretto 4 Pomezia Ardea della Asl Roma 6, il territorio compie un passo fondamentale nella direzione del supporto concreto a chi si prende cura, spesso in silenzio e senza tutele, di persone fragili, disabili o non autosufficienti. La nuova struttura nasce in attuazione della Legge Regionale n. 5 dell’11 aprile 2024, una normativa innovativa che riconosce ufficialmente lo status di caregiver familiare a tutte le persone che assistono un proprio familiare entro il terzo grado – o, in assenza di parenti, a chi convive stabilmente con la persona in difficoltà. L’obiettivo è garantire il più possibile la permanenza della persona fragile nel proprio ambiente di vita, anche in condizioni di malattia, disabilità cronica o degenerativa. Durante l’evento inaugurale, il Direttore Generale della Asl Roma 6, Giovanni Profico, ha sottolineato il valore umano e sociale del nuovo servizio: “I caregiver sono i pilastri silenziosi del nostro welfare, che troppo spesso affrontano sfide complesse da soli: stress fisico ed emotivo, difficoltà economiche e una mancanza di informazioni chiare. Proprio per questo ci siamo impegnati, insieme ai Comuni e al Consorzio, nell’apertura di uno sportello dedicato, che sarà un punto di riferimento essenziale per fornire informazioni, orientamento e supporto sulle prestazioni assistenziali del sistema sociosanitario integrato.” A fare eco alle sue parole, anche il Direttore del Distretto Claudio Federici, che ha ribadito l’importanza di un’azione sinergica tra servizi sanitari e sociali: “L’apertura dello sportello è un’iniziativa concreta che nasce dall’integrazione tra sanità e servizi sociali. Solo con la collaborazione tra istituzioni e cittadini possiamo offrire risposte davvero efficaci e personalizzate. Il nostro obiettivo è sostenere in modo tangibile chi ogni giorno si prende cura di un proprio caro.” Lo Sportello Caregiver rappresenta quindi una risorsa stabile per il territorio, che contribuirà non solo ad alleggerire il carico delle famiglie, ma anche a valorizzare il ruolo sociale di chi si dedica alla cura con dedizione e spirito di sacrificio. Un primo passo importante per una comunità più solidale, attenta e inclusiva.

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