Eppure, proprio lo scorso anno il Comune di Ardea aveva acquistato nuove passerelle grazie a fondi stanziati dalla Regione Lazio, con l’obiettivo dichiarato di migliorare l’accessibilità delle spiagge libere. Fondi che, secondo una cittadina denunciando la situazione sui social, non sembrano aver prodotto risultati concreti sul Lungomare dei Greci. Si solleva così la domanda: dove sono finiti quei soldi e perché le passerelle conformi alle normative non sono state ancora posate? La normativa regionale e l’ordinanza balneare sono infatti molto chiare: le spiagge libere devono essere dotate di passerelle idonee, capaci di garantire un accesso agevole e sicuro fino alla battigia, non solo per le persone con disabilità, ma anche per gli anziani e chi ha difficoltà motorie temporanee o permanenti. L’accesso al mare non può rimanere un privilegio riservato a chi può camminare liberamente sulla sabbia, ma deve essere un diritto garantito a tutti, senza eccezioni. L’episodio rilancia così una questione di civiltà e uguaglianza che riguarda non solo Ardea, ma molti tratti del litorale laziale, dove spesso manca una reale attenzione alle esigenze di inclusività e accessibilità.