martedì, Agosto 5, 2025

Netanyahu candida Trump al premio Nobel per la pace. Hamas: “Possibile accordo giovedì”

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha espresso la sua fiducia sul fatto che Hamas sia disposto a concordare una tregua con Israele, incontrando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per spingere per la fine della guerra di Gaza. “Vogliono incontrarsi e vogliono avere quel cessate il fuoco”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca quando gli è stato chiesto se gli scontri che coinvolgono i soldati israeliani avrebbero fatto deragliare i colloqui.Interrogato sul suo precedente piano di ricollocazione dei palestinesi, Donald Trump ha girato la domanda al premier israeliano. Netanyahu ha affermato che Trump sostiene  la “libera scelta” e che Israele sta collaborando con gli Stati Uniti per trovare altri  paesi in cui i palestinesi sfollati possano vivere. Abbiamo programmato dei colloqui con l’Iran, e loro vogliono parlare” dopo aver subito una “dura batosta”, ha detto il presidente Usa Donald Trump, rispondendo alle domande dei giornalisti prima della cena alla Casa Bianca con il premier israeliano Netanyahu. Riguardo ad una data per i colloqui con l’Iran, Trump risponde: “Preferirei non dirlo, ma ne leggerete o vedrete parlare domani”. Alla domanda su cosa riguarderanno i colloqui con l’Iran in futuro, Trump ha ammesso di non vederne completamente lo scopo, data la sua convinzione che il programma nucleare di Teheran sia stato distrutto. “Ma gli iraniani hanno chiesto un incontro, e io ci andrò, e se riusciremo a mettere qualcosa su carta, andrà bene”, ha detto Trump. L’obiettivo finale di Israele a Gaza è che “non ci sia più Hamas”. Lo ha ribadito un alto funzionario israeliano a Washington mentre è in corso la visita del premier Benjamin Netanyahu. “Hamas è stata smantellata. Ha deposto le armi. Il suo popolo si è arreso. I leader sono stati esiliati. Un’altra forza ha preso il controllo del territorio e impedisce l’uso delle armi”, afferma il funzionario citato dal Times of Israel. “Ci deve essere un sistema che gestisca la vita quotidiana”, continua la fonte, “forse per un certo periodo di tempo, saremo noi; non sono sicuro che se non saremo presenti per una certa fase, saremo in grado di passare la palla a qualcun altro”. Per il quarto mese consecutivo, le autorità israeliane non hanno consentito l’ingresso di carburante a Gaza. Lo ha dichiarato il portavoce dell’Onu Stephane Dujarric, nel corso dell’incontro quotidiano con i media internazionali. “Praticamente – ha aggiunto – tutto il carburante rimasto è stato destinato ad attività salvavita. I fornitori di servizi, come gli ospedali, stanno razionando le scorte, ma questo non potrà sostenere le operazioni salvavita ancora a lungo”. L’assenza di carburante accessibile, ha spiegato Dujarric, “significa niente ambulanze, niente elettricità per gli ospedali e niente acqua potabile. Il carburante salva la vita a Gaza, e le autorità israeliane devono permettere l’ingresso di questa risorsa senza ulteriori ritardi”. Una nave cargo è stata attaccata questa sera a largo delle coste dello Yemen, il secondo episodio in poco più di 24 ore nel Mar Rosso. Lo riporta Reuters onlineriferendo che due guardie di sicurezza a bordo sono rimaste ferite e altre due sono disperse. La portarinfuse battente bandiera liberiana e di proprietà greca, Eternity C, è stata attaccata con droni marini e skiff al largo del porto di Hodeidah, scrive Reuters online citando la società Cosmoship Management. L’assalto giunge a poche ore dalla rivendicazione Houthi di aver colpito ieri la Magic Seas,anch’essa con bandiera liberiana e di proprietà greca. Lo United Kingdom Maritime Trade Operations e l’agenzia di sicurezza britannica Ambrey, che monitorano gli incidenti nella zona, affermano che la Magic è stata inizialmente avvicinata da otto piccole imbarcazioni che hanno aperto il fuoco e lanciato granate. Le guardie armate hanno risposto al fuoco. Successivamente la nave e’ stata colpita da quattro imbarcazioni telecomandate, o veicoli di superficie senza pilota, e presa di mira con missili, ha affermato Ambrey. “Due degli USV hanno colpito il lato sinistro della nave, danneggiandone il carico”, ha dichiarato. L’UKMTO ha affermato che gli impatti hanno innescato un incendio a bordo. La ‘Magic Seas’ stava imbarcando acqua dopo l’attacco e continuava a essere a rischio di affondamento, ha dichiarato in precedenza il rappresentante della compagnia, Michael Bodouroglou. La nave trasportava ferro e fertilizzanti dalla Cina alla Turchia. Gli Houthi hanno affermato di averlo preso di mira perchè in passato aveva fatto scalo in Israele. Donald Trump è l’uomo giusto per imporre un accordo che consenta il rilascio dei circa 50 ostaggi israeliani tuttora nelle mani di Hamas mettendo fine al conflitto nella Striscia di Gaza ma occorre che intensifichi le pressioni su “entrambe le parti”. Lo ha detto oggi Keith Siegel, ex ostaggio 66enne catturato nel kibbutz di Kfar Aza durante l’incursione del 7 ottobre 2023 assieme alla moglie Aviva, e liberato dopo 484 giorni di prigionia grazie a un precedente cessate il fuoco sostenuto dal presidente americano. Intervistato dalla Bbc a Tel Aviv, Siegel – che ha la doppiacittadinanza, d’Israele e degli Usa – ha ringraziato Trump per il ruolo svolto a favore della propria liberazione. Poi -riferendosi al vertice che il leader della Casa Bianca si appresta ad avere a Washington con Netanyahu – ha aggiunto: “Io credo che egli abbia tutta la forza, il potere e la capacità necessarie a mettere pressione su coloro che devono essere pressati, da entrambe le parti, per imporre un accordo, la firma di un documento, il ritorno di tutti gli ostaggi e la fine della guerra”

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