mercoledì, Luglio 23, 2025

Gorizia, tricolore giovane: Cingolani re degli Allievi, Ferraro sfiora il podio

Gorizia, domenica di luglio, calda e nervosa. Una domenica di quelle che iniziano presto e finiscono tardi, con le borracce svuotate, le biciclette sudate, le maglie intrise di fatica e la linea del traguardo che non perdona. In palio, il tricolore Allievi: quei ragazzi che pedalano veloci, più per fame che per gloria, sognando un giorno di essere grandi. Il circuito è quello giusto: 78,9 chilometri, media finale oltre i 40 orari. Gente che spinge, che non si accontenta del gruppo, che prova ad andarsene appena può. Più attacchi che borracce. Ma tutto si decide lassù, su quella salita che profuma di vite e confine, il San Floriano del Collio, nome gentile per gamba crudele. Lì, anche i professionisti hanno sudato la maglia. Figurarsi i ragazzi, che non hanno ancora il mestiere ma hanno coraggio da vendere. Il finale è da fotogramma incorniciato: un drappello di venti fuggitivi, sopravvissuti alle pendenze e ai sogni. Le Marche fanno le cose per bene, montano il treno come si deve, e quando parte Cingolani, parte davvero. Nessuno lo tiene. Il tricolore è suo. Meritato, pulito, costruito con intelligenza. E poi c’è Lorenzo Ferraro, che non sale sul podio ma ci si affaccia con tutto l’onore possibile: quarto posto, una posizione che profuma di rabbia e di futuro. Maglia del Lazio, gambe Work Service Coratti, cuore da campione. Ha tenuto, ha risposto, ha sprintato. Non ha vinto, ma ha convinto. Perché alla fine queste gare, a Gorizia o a San Giovanni in Persiceto, le vincono in pochi. Ma le onorano in tanti. E il ciclismo, quello vero, comincia proprio qui. Tra il frinire delle cicale, il sudore sotto il casco, e una volata che vale una vita.

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