sabato, Luglio 12, 2025

La raccolta ad Ardea: un successo locale in un contesto nazionale difficile

Quando lo Stato rallenta, il cittadino si rimbocca le maniche. E quando i numeri dicono che le scorte di sangue calano, c’è ancora chi risponde senza proclami né pretese, ma con la concretezza di un braccio teso e una manica arrotolata. È quanto è accaduto — ed è giusto raccontarlo — nella raccolta organizzata a Nuova Florida, dove medici e infermieri hanno parlato senza mezzi termini di un’affluenza superiore alla media locale. Trentadue donatori, tra cui tre esordienti. Numeri che non fanno scalpore, ma che pesano eccome, specie se letti nel contesto più ampio del Paese. Il Ministero della Salute, con la sobrietà di chi conosce i bilanci, parla chiaro: 820.150 unità prodotte nel primo quadrimestre del 2025, in calo del 4,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In termini politici, questo è un dato. In termini umani, è un campanello d’allarme. E allora, mentre le grandi macchine si inceppano, le piccole si muovono. L’associazione Gruppo Donatori Sangue Carla Sandri, che opera in silenzio tra Ardea, Torvaianica e Acilia, si distingue per un’efficienza che ha il sapore della vecchia buona organizzazione italiana: niente sprechi, poche chiacchiere e molta sostanza. WhatsApp sostituisce i manifesti, e la chiarezza delle informazioni elimina l’ansia dell’approccio. Perché donare sangue, oggi, è anche una questione di fiducia. E a chi tende il braccio viene offerto qualcosa che non ha prezzo ma che ha significato: un ingresso omaggio ai Musei Civici di Roma, per sé e per un accompagnatore. Non è il dono che conta, si dirà. Ma è il gesto. E in un Paese dove la retorica si spreca e i riconoscimenti mancano, perfino un biglietto per una mostra può diventare un segnale civile: “Hai fatto qualcosa per tutti noi. Ti diciamo grazie.” Il sangue non è solo un fluido biologico: è la prova tangibile che esiste ancora un’Italia che non delega tutto, che non aspetta. E che, quando serve, si fa avanti. In silenzio. Ma con il cuore — e le vene — aperte.

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