A Cerveteri si cambia rotta, senza clamori ma con decisione. La novità arriva dal cuore della dirigenza: Oberdan Scotti è il nuovo direttore sportivo del club cerite. Uomo silenzioso, di quelli che parlano poco ma capiscono in fretta, Scotti prende il posto di Valerio Gnazi, che resta in società con un ruolo chiave: sarà il direttore generale. Una staffetta in panchina? No, ma quasi. Un passaggio di testimone fatto con criterio, senza rotture. Scotti porta con sé un curriculum costruito più sui campi di periferia che nei salotti buoni del pallone. Ha visto crescere ragazzi con il fango sulle ginocchia e i sogni nei piedi, lavorando per anni nei settori giovanili del territorio, quelli veri, dove si sente ancora l’odore dell’erba tagliata la mattina e la voce del mister si perde tra le case. È la scelta giusta per un Cerveteri che ha deciso di guardare avanti. E guardare avanti, oggi, significa puntare sui giovani. Non per moda o per bilancio, ma per convinzione. Il club verdeazzurro vuole costruire, non comprare. Crescere, non accelerare. Progetto è una parola abusata, ma qui torna a suonare seria. Scotti avrà il compito di valorizzare un patrimonio spesso ignorato: i ragazzi del vivaio, quelli che corrono sotto la pioggia il mercoledì pomeriggio sognando la domenica. Il calcio, quello vero, parte da qui. E Cerveteri ha deciso di ripartire dalle sue radici.