Un nuovo episodio di violenza ha scosso la comunità di Colle Romito, zona già segnata da un tragico evento avvenuto due anni fa, quando due bambini persero la vita colpiti da arma da fuoco in circostanze drammatiche. Un dolore ancora vivo nella memoria dei residenti, che oggi si trovano a fronteggiare un clima di crescente insicurezza. L’ultima allarmante vicenda si è verificata nella giornata di ieri, quando un individuo già noto alle forze dell’ordine ha tentato di aggredire una ragazza, armato – secondo le prime ricostruzioni – di un coltello o un cacciavite. La giovane ha riportato ferite fisiche e un grave trauma psicologico, ma grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Tor San Lorenzo, l’aggressore è stato immobilizzato e posto in stato di fermo in attesa delle disposizioni del magistrato. Tra i residenti e commercianti della zona, la tensione è palpabile. La paura è diventata una costante, soprattutto dopo il tramonto, quando i locali del centro commerciale di Colle Romito – bar, rosticcerie e piccoli esercizi – diventano spesso obiettivo di furti e tentativi di aggressione. «La situazione peggiora di giorno in giorno – racconta un esercente –. Lavoriamo con l’ansia costante che possa succedere qualcosa, e non vediamo pattuglie in giro. Serve un presidio fisso, serve sicurezza». Le proteste della cittadinanza si fanno sempre più forti. In tanti tornano a chiedere l’apertura di un commissariato di Pubblica Sicurezza, ritenuto essenziale per gestire un territorio vasto e densamente abitato, dove la presenza dello Stato è percepita come debole o assente. Il ricordo della tragedia di due anni fa è ancora vivo, un monito tragico che ha lasciato una ferita profonda nella comunità. «Non vogliamo rivivere quegli incubi – dicono in molti – ma senza controlli e prevenzione, il rischio che qualcosa di simile accada di nuovo è reale». Mentre si attendono provvedimenti concreti da parte delle autorità, Ardea sembra sempre più fuori controllo. Un territorio lasciato a sé stesso, dove la paura sta lentamente cancellando il senso di comunità.






