Si riduce a 10 anni, 11 mesi e 25 giorni la pena per Gabriele Natale Hjorth, condannato per la partecipazione all’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, avvenuto a Roma nel luglio del 2019. La nuova sentenza è arrivata oggi, 15 luglio, al termine del terzo processo d’appello, come disposto dalla Corte di Cassazione lo scorso 12 marzo. I giudici dell’Assise d’Appello hanno accolto la richiesta della procura generale, che aveva proposto una riduzione di cinque mesi rispetto alla condanna inflitta nel secondo appello, pari a 11 anni e 4 mesi. La decisione non modifica la responsabilità penale, che è diventata definitiva: la Cassazione aveva infatti limitato il nuovo processo solo alla ridefinizione del trattamento sanzionatorio, ritenendo non proporzionata la pena comminata in precedenza. Hjorth, cittadino statunitense, era stato arrestato insieme all’amico Finnegan Lee Elder, autore materiale delle coltellate che uccisero Cerciello Rega in zona Prati. Entrambi i giovani erano in vacanza a Roma. Secondo la ricostruzione giudiziaria, l’aggressione al carabiniere avvenne durante un tentativo di recupero di uno zaino rubato, in seguito a un tentativo di estorsione legato a una compravendita di droga mai conclusa. Hjorth non colpì direttamente l’agente, ma partecipò all’azione ed è stato ritenuto corresponsabile del delitto, inizialmente condannato all’ergastolo in primo grado, pena poi fortemente ridotta nei successivi gradi di giudizio. Oggi si trova ai domiciliari. La difesa ha annunciato che valuterà se proporre ulteriori azioni, mentre la famiglia del vicebrigadiere, attraverso i legali, ha espresso amarezza per la riduzione di pena, ricordando il valore e il sacrificio del carabiniere, ucciso mentre svolgeva il suo servizio in borghese. Il coimputato Finnegan Lee Elder, condannato a 24 anni in via definitiva, sta scontando la pena in un carcere italiano.






