Rubinetti a secco, inquinanti pericolosi nelle falde, bollette sempre più salate. Il comitato “Non ce la beviamo” torna all’attacco contro la gestione dell’acqua da parte di Talete spa e annuncia un presidio per domani, martedì 16 luglio alle ore 10, davanti alla sede della Provincia di Viterbo in via Saffi. «Lo diciamo da anni, ma mai come oggi è evidente come il modello privatistico di Talete sia fallimentare – denunciano i portavoce – Da un lato cittadini senz’acqua o con forniture non potabili, dall’altro tariffe tra le più alte d’Italia, anche dove l’acqua non è utilizzabile». Una fotografia impietosa, quella tracciata dal comitato, che denuncia una situazione sanitaria «allarmante», aggravata dalle alte concentrazioni di arsenico, fluoruri e da fenomeni di inquinamento batterico. Il dato più emblematico? «Il 50% dell’acqua si disperde nelle reti fatiscenti», affermano citando anche l’Associazione Medici per l’Ambiente, che avrebbe sollevato preoccupazioni sanitarie legate alla qualità dell’acqua. Ma nel mirino c’è soprattutto la scelta politica di aprire ai privati. «Invece di occuparsi della dearsenificazione, della depurazione, del controllo delle falde e del rifacimento delle reti – attacca il comitato – gli amministratori dell’Ato 1 Viterbo hanno scelto di cedere il 40% delle quote di Talete a un operatore privato. Una decisione grave, che svende la nostra acqua alla speculazione e calpesta la volontà popolare espressa con il referendum del 2011». “Non ce la beviamo” sottolinea di aver avanzato proposte concrete e sostenibili per migliorare il servizio idrico, ma «sono state sistematicamente ignorate, nonostante il supporto di esperti del settore e l’assenza di un vero dibattito pubblico sul tema». La richiesta è chiara: ripubblicizzare l’acqua, abbattere le tariffe, garantire un servizio efficiente e sicuro. «Ora basta – conclude la nota – la salute dei cittadini è a rischio e il diritto all’acqua non può essere subordinato al profitto. Chiediamo soluzioni immediate, rispetto del referendum e tutela di un bene comune che appartiene a tutti».