Un patrimonio nascosto, di straordinaria importanza storica e culturale, potrebbe presto vedere la luce. Le grotte sotterranee di Ardea, celate per anni agli occhi dei cittadini e degli studiosi, si preparano ad accogliere il pubblico grazie a un ambizioso progetto realizzato in collaborazione con l’Università della Tuscia. Ad annunciarlo è stato il sindaco Maurizio Cremonini, durante una recente seduta del consiglio comunale, nel corso della quale ha illustrato gli sviluppi dell’intervento. «Ardea ha adottato un progetto dell’Università della Tuscia – ha spiegato – dove si sta lavorando per rendere finalmente visitabili le grotte sotterranee». Un annuncio che apre scenari importanti per la valorizzazione del territorio, sia in chiave turistica che scientifica. Le cavità ipogee, che attraversano il sottosuolo della città, rappresentano un tassello prezioso del passato ardeatino: si ipotizza che siano state utilizzate in epoche diverse, dall’antichità romana fino al medioevo, come luoghi di culto, rifugio o conservazione. Il progetto, attualmente in fase di studio e mappatura, punta a una fruizione controllata e sicura, con l’obiettivo di tutelare l’integrità del sito e al contempo aprire le porte a visite guidate, attività educative e percorsi storico-culturali. «Si tratta di un’occasione unica per restituire alla cittadinanza un pezzo di storia rimasto sepolto per troppo tempo – ha aggiunto Cremonini –. Un’opportunità anche per promuovere un turismo diverso, legato alla scoperta, alla memoria e all’identità del nostro territorio». Nei prossimi mesi, ulteriori dettagli saranno resi noti sul cronoprogramma dei lavori e sulle modalità di accesso al sito. Intanto, Ardea si prepara a riscoprire una delle sue anime più antiche, nascosta sotto i piedi di chi la abita ogni giorno.